Viareggio, inchiesta Golden Whale: ancora particolari sul grande giro di droga
Nuovi particolari e nuovi aspetti sull’ inchiesta Golden Whale coordinata dalla direzione Distrettuale Antimafia di Firenze che ha stroncato un vasto giro di droga in Versilia, gestito da un clan criminale radicato a Viareggio, capeggiato da Vincenzo Saetta e che aveva come punti di riferimento una notissima pizzeria ed un ancor più noto bagno storico della Viareggio che fu, ultimamente passato di mano.
Tra i 14 arresti operati all’alba di martedì dai militari di carabinieri e guardia di finanza dei comandi provinciali lucchesi, 4 soggetti, due dei quali già sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora, sono stati sorpresi in flagranza, perchè trovati in possesso, complessivamente, di oltre 2 kg di sostanza stupefacente, 3 pistole scacciacani prive di tappo rosso, diversi colpi di pistola, ingenti quantità di denaro suddiviso in banconote di piccolo taglio, oltre a materiale per il confezionamento della droga e libri mastro relativi la contabilità del sodalizio criminale, con la rendicontazione di tutti gli scambi denaro/stupefacente.
Per loro, è stato quindi deciso l’arresto in carcere, mentre per altri 5 sono stati disposti gli arresti domiciliari e i 5 restanti hanno avuto la misura restrittiva dell’obbligo di dimora.
L’organizzazione criminale aveva la sua base logistica all’interno della pizzeria “Spaccanapoli” di via Vespucci, nei cui locali era stata realizzata una vera e propria centrale per il confezionamento e la distribuzione della droga, che veniva smistata in un noto stabilimento balneare, ai pusher incaricati di spacciarla sul territorio versiliese.