Uccide il figlio, forse affetto da ludopatia
Valerio Pesce, 28 anni, il figlio ucciso, era tornato a vivere con suo padre, Piero Pesce, 61 anni, nella casa di famiglia a Canelli (Asti) poche settimane fa. Valerio dal 2017 e fino a poco tempo fa aveva gestito la tabaccheria di piazza Cristo Re ad Alba (Cuneo). Era lì che viveva finché non ha affisso alla tabaccheria il cartello “chiuso per motivi di salute” ed è tornato a Canelli.
Piero Pesce, 61 anni, è il padre che ha ucciso il proprio figlio. L’omicidio è avvenuto all’alba nella casa dove padre e figlio convivevano, in via Giovanni XXIII. Al loro arrivo, i militari hanno trovato il corpo del ragazzo nella camera da letto, morto per le coltellate che il padre gli ha inflitto. La lite tra i due è scoppiata per motivi economici, debiti, secondo le prime ipotesi, che il figlio avrebbe contratto.
Il delitto si sarebbe consumato all’alba. Secondo i carabinieri, è avvenuto al culmine di una violenta lite tra i due, il padre avrebbe preso un coltello, colpendo a morte il figlio, in camera da letto, con numerosi fendenti. E proprio qui i militari hanno trovato il corpo senza vita del giovane. Vano ogni tentativo da parte dei sanitari sul posto. L’autopsia disposta dagli inquirenti servirà a completare il quadro della vicenda.
Dietro al terribile gesto, l’ombra dei debiti contratti dal figlio e l’ipotesi che fosse tanto preso dal gioco da poter parlare di ludopatia. Ipotesi che spiegherebbero, almeno in parte, la decisione del ragazzo di tornare a vivere a casa del padre a Canelli. Secondo alcune testimonianze, la situazione tra i due era tesa già da qualche tempo, a causa delle difficoltà economiche in cui versava il ragazzo.
Genitore e figlio, al momento del delitto, erano soli in casa: la moglie di Piero era morta diversi anni fa e l’uomo viveva da solo. Almeno da 5 anni, quando Valerio si era allontanato.
Il 61enne è dipendente di un’azienda che produce macchine e prodotti per l’enologia, a Nizza Monferrato, sempre nell’Astigiano. È stato lui, poco dopo le 9 del mattino, a chiamare i carabinieri e a confessare di avere appena ucciso il figlio a coltellate. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Asti, intervenuti sul posto insieme ai militari della Compagnia di Canelli, e portato in caserma, dove è stato a lungo interrogato dal magistrato. E dopo la confessione è stato portato in carcere.
D.V.