Sulla vicenda della pluriclasse a Valdottavo è ormai evidente come qualcuno, più che trovare soluzioni, voglia trovare un colpevole, o meglio inventarselo.
Consiglieri regionali e provinciali di destra che danno la colpa alla provincia (ma sanno almeno di quel che parlano?), esponenti del territorio che mi accusano di vendere fumo (attivare tutti i canali istituzionali, stare in prima linea con scuole e ragazzi, non è forse l’unica azione concreta possibile?), altri che, farneticando, danno colpe all’esistenza delle scuole di Diecimo e Corsagna.
È l’ennesimo teatrino di una certa politica triste, senza una visione d’insieme, lontana dal mondo reale.
Ma noi che le soluzioni proviamo davvero a cercarle, non ci facciamo tirare nella bagarre. Dal 2014 ad oggi come amministrazione comunale abbiamo avuto una visione chiara e coerente: le scuole devono essere sicure, funzionali e aperte nei quattro principali centri del Comune (Borgo, Diecimo, Valdottavo, Corsagna). Abbiamo riqualificato la media, l’infanzia di Valdottavo, le elementari di Borgo, abbiamo progetti per infanzia Borgo e per Diecimo, in attesa di portare alla progettazione esecutiva Valdottavo e Corsagna. Non ci sono equivoci, non c’è improvvisazione.
Per la vicenda della pluriclasse a Valdottavo, l’impegno in campo è quello di attivare tutte le istituzioni di cui faccio parte e quelle con cui posso interloquire, portando avanti la voce della scuola locale e dei genitori.
Una pluriclasse da 20 bambini con un alunno H non può e non deve andare avanti, non solo per Valdottavo, ma per tutto il Comune e per tutta la Provincia. È un precedente da evitare: bisogna quindi che dallo Stato in giù si rivedano gli organici perché le classi rimangano ovunque quelle dello scorso anno.
Contestualmente bisogna lavorare sul lato pratico, ovvero che in ogni caso la classe sia nella concretezza, con il potenziamento, resa in due classi distinte. E su questo ho avuto ampie garanzie sia dalla Dottoressa Buonriposi che dalla Preside.
Bisogna, quindi, trovare soluzioni, non buttarla in caciara, essere tutti uniti e lavorare in un’unica direzione.
Alla scuola dobbiamo volere bene per davvero e fino in fondo
PATRIZIO ANDREUCCETTI

 

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