Il doppio appuntamento promosso quest’oggi dalla Prefettura di Lucca in tema di sicurezza
va nella direzione auspicata di uno sforzo di coordinamento dal carattere eccezionale fra i
livelli politico-istutuzionali rappresentativi del territorio. La frequenza e la gravità dei fatti
accaduti ci fanno infatti pensare che non sono più sufficienti i consueti provvedimenti, pur
corretti, che abbiamo adottato fin qui sul piano locale. La posta in gioco è alta e concerne il
rapporto tra cittadini e istituzioni, dal momento che la protezione delle persone e dei loro
beni è uno degli scopi fondamentali di qualsiasi struttura sociale, e se lo scopo non viene
conseguito rischia di saltare alla base il “contratto sociale” sul quale si regge il prestigio e
l’autorevolezza delle istituzioni e anche la loro capacità di imporre regole ed obblighi.
Le Amministrazioni Comunali da parte loro sono a fianco delle Autorità di Pubblica
Sicurezza e le sostengono nella loro azione, ma non possono e non debbono sostituirsi in
alcun modo a loro. Ciò che come sindaci e amministratori locali possiamo e dobbiamo fare
consiste nello svolgere un’efficace azione di supporto, mettendo in campo le risorse di
nostra competenza. Il Comune di Lucca sta profondendo il proprio impegno attraverso
un’efficace pianificazione urbanistica: il PIU di Sant’Anna, il Quartiere Social per San Vito
sono gli esempi più recenti di progetti di riqualificazione urbana e delle periferie.
Abbiamo lavorato, anche in sinergia con la Prefettura, allo sviluppo di infrastrutture di
servizio alla sicurezza: a questo riguardo cito gli interventi fatti e in itinere per
l’implementazione del sistema di video-sorveglianza ed il suo collegamento con le sale
operative delle Forze di Polizia. Il Controllo di Vicinato che fa peraltro registrare la richiesta
di adesione da parte di tre nuove frazioni del territorio. Infine il contributo della Polizia
Municipale nell’ambito della prevenzione del degrado e dell’inciviltà, oltre al suo consueto
lavoro in termini di sicurezza stradale e di gestione delle problematiche ambientali,
commerciali, edilizie.
Dunque l’impegno da parte di noi sindaci c’è ed è operativo, ma l’eccezionalità assunta
dalle problematiche inerenti la sicurezza nella nostra provincia (furti in abitazione, rapine,
atti cosiddetti di microcriminalità ma che in realtà rappresentano fatti gravi per la collettività
e la sua coesione)ci chiamano ad uno sforzo aggiuntivo e corale che miri a discutere in
maniera fattiva e concreta quale strategia sulla sicurezza intende adottare il nostro Paese.
E’ un tema che tocca le norme penali e processuali, a tratti inadatte a fronteggiare alcuni
dei fenomeni criminosi, ma anche la politica carceraria, con l’importantissimo tema della
certezza della pena.
Infine, deve essere sviluppato con coraggio anche il tema delle politiche migratorie:
nessuno può infatti negare che accanto alla sacrosanta accoglienza di chi fugge dalle
guerre deve essere allestito un sistema che mandi forte e chiaro a chi viene accolto il
messaggio che l’Italia è generosa con chi rispetta le regole e durissima con chi le viola.
Ecco, di tutto questo è necessario discutere e si è discusso nella importante giornata di
oggi: l’auspicio forte che mi sento di esprimere come Sindaco di questa città è che proprio
da Lucca si sviluppi una iniziativa politica corale e concreta che fornisca, con il
coinvolgimento di tutti i livelli politico-istituzionali, una risposta al bisogno reale di sicurezza
espresso dai cittadini.