Si è svolta, ieri, presso la Pro Loco di Seravezza, alla presenza del Presidente Marco Bertagna, la conferenza sul Libro “Alla ricerca del folclore versiliese”, un tuffo nelle tradizioni d´altri tempi, della Versilia che si rischia di perdere a poco a poco, ad eccezione di queste lodevoli, ma ahimé troppo rare, iniziative, che giungono dalle menti più brillanti e lungimiranti del nostro territorio. Ad introdurre questo piccolo capolavoro, c´erano la maestra Ilva Angelini e lo scrittore Giulio Salvatori, i quali hanno ideato e collaborato a lungo insieme, per dare maggior risalto possibile alla ricerca condotta della maestra Carlotta Barberi, punto cardine sul quale è strutturato e si declina tutto il libro. I relatori erano lo studioso di storiografia locale e scrittore, Ezio Marcucci e l´ex sindaco di Seravezza, Lorenzo Alessandrini che, per diversi anni, è stato insegnante nei paesi della Montagna Seravezzina.
Conduttrice e moderatrice della conferenza, Marina Marrai, nipote della maestra Ilva e conosciuta per il suo contributo in tutti i più importanti eventi a Seravezza, in particolar modo quelli legati agli spettacoli dialettali e carnevaleschi. La maestra Ilva ha raccontato come rinvenne, a suo tempo, gli scritti della collega che l´aveva preceduta di circa una ventina d´anni, in quelle scuole. All´epoca, si arrivava a piedi nei paesi della montagna, attraverso i boschi, e quando le fecero vedere la modesta stanzetta dove avrebbe fatto lezione, non appena giunta a Basati, le indicarono le “stiampe” (così si chiama, in dialetto, la legna da ardere tagliata a pezzi) per accendere il fuoco del caminetto, se fosse stato troppo freddo per i bambini. Nelle cassette che contenevano le stiampe, c´era anche la carta…fu così che la maestra Ilva rinvenne i preziosi scritti diventati oggi, grazie a lei, il cuore pulsante di questo testo e paragonabili ad un piccolo scrigno di memorie e tradizioni popolari, che il fato ha voluto non andassero persi. Probabilmente si trattava di un lavoro commissionato dal dirigente scolastico di quell´epoca, Giuseppe Masini. E´ proprio grazie all´apposizione della sua firma, in calce, che si è riusciti ad inquadrare cronologicamente la minuziosa indagine, e la conseguente raccolta, eseguita dalla maestra Barberi.
Molto coinvolgenti, a tratti toccanti, i passaggi di interazione con il pubblico: il Coro di San Lorenzo ha intonato alcuni stornelli dedicati alla donna amata mentre le nonne presenti in sala hanno cantato le nenie che facevano divertire o addormentare i piccoli.
Lorenzo Alessandrini ha ricordato, sottolineandola, l´importanza di mantenere vive le tradizioni, di come i nostri dialetti rappresentino quella finestra sul passato che mai dovrebbe chiudersi, perché in essi ritroveremo sempre molto sulle nostre origini e la nostra provenienza, anche oggi, quando guardando un notiziario in dialetto corso, ti rendi conto di riconoscere alcuni termini che non ti insegnavano a scuola.
Infine, a catturare l´attenzione ci ha pensato Ezio Marcucci, che ha magistralmente interpretato un racconto di Giulio Salvatori, contenuto nel libro, sulle campane del paese di Basati, racconto che ha colto e rivelato la vera essenza di questo affascinante e suggestivo lavoro.
Una festa a sorpresa, con tanto di buffet, al termine della conferenza per i 90 anni della maestra Ilva Angelini, la quale ha accolto con gioia e commozione il gentile pensiero.