Prodi mi ricorda mio padre, non c’è niente da fare. Mi ricorda quando, da poco più che bambino in avanti, ascoltavo Alberico che mi spiegava quanto fosse importante l’Europa, la stagione dell’Ulivo, il riformismo per una società più giusta. Mi ricorda anche uno dei mali atavici del centrosinistra, quello delle divisioni infinite e dell’autodistruzione, con Bertinotti/D’Alema prima e Mastella e dintorni dopo.
Mi ricorda una stagione di bipolarismo (mai due persone contrapposte furono più diverse di Prodi e Berlusconi), di elezioni vinte, sia pur per poco, ma di governi brevi. Prodi è stato l’unico ad aver sempre vinto contro il Berlusconi degli anni d’oro.
Oggi, che ho avuto l’onore di vederlo e ascoltarlo da vicino, Prodi, più che ricordarmi il passato, mi ha fatto venire ancora più voglia di una buona politica riformista, di cui in questo paese c’è tanto bisogno.
Per modi, stile e contenuti, è avanti anni luce a tanti dei protagonisti della politica attuale.

PATRIZIO ANDREUCCETTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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