Tarchi: “Ci stiamo adoperando per la riapertura ma dove era la precedente amministrazione?”

RIAPERTURA DELLA PISCINA COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SPIEGA I PROBLEMI

Emersi l’insolvenza della società affidataria e l’assenza di manutenzione

SERAVEZZA – La complessa situazione della piscina comunale richiede qualche necessaria precisazione, perché siano chiari i motivi per i quali non si è ancora potuto procedere alla riapertura, nonostante la ferma volontà dell’amministrazione Alessandrini e la piena consapevolezza sulle attese dei cittadini.

La gestione della piscina comunale di Seravezza era stata affidata alla società Blu Water nel 2019, per un tempo di cinque anni e un pagamento di canone di circa 67.250 euro all’anno.

La società, ad oggi, ha saldato interamente solo la prima annualità, quindi quella relativa al 2019, mentre è tuttora pendente per gli anni successivi.

Alla luce di ciò, risulta quindi ben evidente che il problema della piscina non nasce da un episodio come la chiusura anticipata dello scorso giugno, peraltro dovuta al fatto che gli istruttori e i dipendenti – non ricevendo da tempo lo stipendio – si erano comprensibilmente trovati un lavoro stagionale, né è attribuibile alla mancata riapertura di settembre, bensì va ricondotto a qualcosa di ben più complesso e annoso.

L’amministrazione sta ovviamente lavorando a pieno ritmo per la riapertura della struttura, oggetto di diversi sopralluoghi finalizzati a verificare lo stato dei luoghi e degli impianti e, di conseguenza, i costi necessari per la riattivazione del servizio.

Dai sopralluoghi sono emersi vari problemi che evidenziano come sia stato disatteso il capitolato di affidamento, con serie criticità derivanti da una manutenzione scarsa o assente di cui hanno risentito ad esempio le pompe di cui solo tre su sette sono attualmente funzionanti. Una mancanza di manutenzione ordinaria accompagnata dall’assenza delle migliorie previste tra le quali l’impianto fotovoltaico, l’impianto solare termodinamico e il trattamento dell’acqua con raggi ultravioletti.

Gli approfonditi sopralluoghi sono mirati a disporre di un quadro completo anche per quanto riguarda la situazione dell’impiantistica idraulica e termica.

Al di là dei costi di ripristino, il principale problema è che oggi la struttura non è libera ma in mano ad una società inadempiente la quale, per rimetterla in funzione, ha chiesto al Comune di azzerare il canone della concessione fino al 2024, così da compensare i maggior costi gestionali registrati. Pretesa che, ovviamente, la giunta seravezzina ritiene inaccettabile. Piuttosto, l’amministrazione Alessandrini richiede alla società il pagamento dei canoni ancora pendenti, il saldo dei fornitori e il pagamento degli stipendi arretrati dei dipendenti.

“Quanto alle osservazioni di alcuni consiglieri della minoranza – commenta Giacomo Tarchi, consigliere comunale con delega allo sport – è il caso di osservare che se la società ha un debito con il nostro Comune di 50 mila euro per gli anni 2020 e 2021 (cifra calcolata tenendo conto dell’esenzione per quattro mensilità concessa nel periodo della pandemia) e se è vero che gli utenti e i cittadini si sono sempre lamentati della gestione e dei mancati stipendi al personale, forse qualcuno doveva occuparsene a tempo debito e così avrebbe evitato il problema incancrenito che ci troviamo oggi ad affrontare. Sarebbe stato un atteggiamento di buon governo e di responsabilità, senza cercare, oggi, di rovesciar le responsabilità sui nuovi amministratori. Siamo di fronte a una scena ormai consueta: alla nuova giunta tocca il compito di rimuovere le macerie lasciate da chi ci ha preceduto. In fondo è per questo che i cittadini ci hanno eletto, dei vecchi non si fidavano più. E faremo fronte anche a questo adempimento, statene certi”.

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