Questa sera ricordiamoci di appendere in casa la calza della Befana…non si sa mai che la vecchina si ricordi anche di noi.♥
L’Epifania è una festa religiosa cristiana, che celebra il giorno in cui Dio rivelò agli uomini la nascita di suo Figlio, rivelazione che venne fatta ai Re Magi richiamati da lontano a Betlemme dopo aver visto sorgere la stella annunciata dall’Antico Testamento.
Il giorno dell’Epifania tutti i bambini in Italia si svegliano e trovano in casa una calza piena di dolci, se sono è stati buoni, altrimenti troveranno anche un po’ di carbone.
L’Epifania era anticamente la data di chiusura delle “dodici notti” dedicate al passaggio dell’anno successivo dopo il solstizio d’inverno.
E’ dunque un “capodanno”,e, come ogni “capo dell’anno”, è colma di sortilegi, uno dei quali è la facoltà di parola degli animali, come spiegano due proverbi: “La notte di Pasquetta parla il chiù e la civetta” e “La notte di Befana nella stalla, parla l’asino, il bove e la cavalla”.
La mattina dell’Epifania, una volta, quando imperava la superstizione, era usanza recitare alcune formule rituali, magari di mattina presto celati dietro una siepe ai margini di un crocevia, per captare, non visti, le parole dei primi passanti e trarre da esse auspici e pronostici.
Uno di questi detti recitava :
Pasqua, Pasquina, Pasquetta,
Ch’à vnì tre volti l’àn,
Cs’am suzdràl enca st’àn?
(Pasqua, Pasquina e Pasquetta che venite tre volte all’anno cosa mi succederà anche quest’anno?)
Il richiamo alle tre Pasque indica le tre feste indicate con questo nome: Pasquèta l’Epifania… Pasqua granda la Pasqua di resurrezione…e Pasqua rosa la Pentecoste.
L’Epifania chiude il ciclo festivo apertosi col Natale , come anche ricorda il detto:
Pifanì
Tot al festi la mena vì,
la li mèt int una casa,
la li mòla sol per Pascva,
u n’amòla qualcadòna
San Jusèf e la Madona.
(Epifania tutte le feste porta via, le mette in una cassa, le libera dopo Pasqua, ne liberano qualcheduna San Giuseppe e la Madonna)
Come si vede il Carnevale, che inizia subito dopo l’Epifania, seppure amato dal popolo, non è ricordato: era una festa invisa alla Chiesa e quindi esclusa dalle feste riconosciute.

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