Lavoro domestico, aggiornati gli importi delle retribuzioni convenzionali sulle quali si calcolano i contributi previdenziali e assistenziali dovuti. Le tabelle in vigore dal 1° gennaio 2022.

Quanto costano colf e badanti nel 2022: aumenta l'importo dei contributi, le tabelle

Chi ha assunto un lavoratore domestico, come possono essere colf e badanti, è bene che sia informato su quali sono i costi da affrontare nel 2022. Se per il momento non sembrano esserci i presupposti per parlare di salario minimo anche per colf e badanti (che potrebbe far salire la loro retribuzione oltre i 2.000 euro), quello che è importante sapere è a quanto ammonta il contributo dovuto per i servizi resi nel 2022.

Ricordiamo che il contributo previdenziale dovuto per i lavoratori domestici regolarmente assunti garantisce non solo copertura assicurativa per la pensione ma va a finanziare anche altri istituti, come può essere la maternità, la disoccupazione, l’assicurazione contro infortuni e malattie professionali e – fino allo scorso anno – gli assegni al nucleo familiare.

Va detto subito che il 2022 porta con sé un aumento dei contributi previdenziali dovuti per colf e badanti: l’aggiornamento delle tabelle è stato comunicato dall’INPS con la circolare 17/2022, con la quale i datori di lavoro vengono informati dell’incremento dei contributi previdenziali e assistenziali che segue l’adeguamento dei valori dell’inflazione per cui è stato registrato un incremento definitivo dell’1,9% nell’ultimo anno (sulla base dei valori indicati dall’ISTAT).

Un incremento che ha portato alla rivalutazione e al conseguente aumento degli importi delle pensioni, ma che allo stesso tempo aumenta il costo di cui deve farsi carico una famiglia che si avvale dei servizi resi da colf e badanti.

Contributi colf e badanti: come funziona il calcolo

Cambia dunque l’importo dei contributi dovuti per colf e badanti; contributo di cui ovviamente devono farsi carico quei datori di lavoro che impiegano a tempo determinato o indeterminato dei lavoratori domestici.

L’aggiornamento dei contributi segue quanto già previsto per la generalità dei lavoratori dipendenti; tuttavia, per i lavoratori domestici le regole applicate sono differenti in quanto per questi l’ammontare complessivo si calcola in misura convenzionale, in base a quello che è l’orario d’impiego.

Nel dettaglio, si applica un determinato calcolo in caso per la parte di orario settimanale pari o inferiore alle 24 ore settimane, e un altro nei confronti di coloro che invece superano questo monte orario. Più precisamente:

  • Lavoratore domestico impiegato con orario pari o inferiore alle 24 ore: in questo caso il contributo orario dovuto sulla retribuzione del dipendente varia in base al reddito. Sono previste tre differenti fasce di retribuzione.
  • Lavoratore domestico impiegato con orario superiore alle 24 ore: in caso di orario superiore, quindi per il lavoratore domestico impiegato per almeno 25 ore a settimana, il contributo orario non varia a seconda della retribuzione: questo, infatti, è fisso per tutte le ore lavorate.

Rispetto agli altri lavoratori dipendenti c’è un’altra importante differenza: le aliquote di contribuzione sono differenti e – per il beneficio dei datori di lavoro – decisamente più basse. L’aliquota IVS di finanziamento della gestione è pari al 17,4275% per i lavoratori domestici contro il 33% per la generalità dei lavoratori dipendenti.

Va detto, tuttavia, che alla suddetta aliquota bisogna aggiungere anche le quote dovute per il contributo ASPI, per la tutela INAIL e per il Fondo per il TFR, arrivando così a un totale del 19,9675%. Tale percentuale, dunque, andrà applicata alla retribuzione convenzionale oraria, come indicata nelle seguenti tabelle.

Contributi colf e badanti: la tabella degli importi aggiornati

Ecco la tabella in cui viene indicata la retribuzione convenzionale prevista sotto le 24 ore di lavoro settimanali.

RETRIBUZIONE ORARIA EFFETTIVA RETRIBUZIONE CONVENZIONALE
fino a 8,25€ 7,31€
tra gli 8,25€ e i 10,05€ 8,25€
Oltre i 10,05€ 10,05€

A tal proposito, è bene sottolineare che la suddetta retribuzione presa come riferimento per il calcolo dei contributi dovuti comprende non solo la paga oraria, ma anche altre indennità come può essere la tredicesima o l’indennità di vitto e alloggio (sempre, ovviamente, calcolate su base oraria).

Sulla base di ciò possiamo calcolare l’importo del contributo orario, sia per coloro che hanno il contributo CUAF, Cassa Unica Assegni Familiari, che per chi non li ha.

Per coloro che sono soggetti al contributo CUAF:

ORARIO DI LAVORO QUOTA DEL DATORE DI LAVORO QUOTA DEL LAVORATORE TOTALE
fino a 8,25€ 1,09€ 0,37€ 1,46€
tra gli 8,25€ e i 10,05€ 1,24€ 0,41€ 1,65€
Oltre i 10,05€ 1,51€ 0,50€ 2,01€

Per chi invece non lo è:

ORARIO DI LAVORO QUOTA DEL DATORE DI LAVORO QUOTA DEL LAVORATORE TOTALE
fino a 8,25€ 1,10€ 0,37€ 1,47€
tra gli 8,25€ e i 10,05€ 1,25€ 0,41€ 1,66€
Oltre i 10,05€ 1,52€ 0,50€ 2,02€

Ad esempio, per un orario di lavoro di 20 ore settimanali pagato 8,00€ l’ora, ogni settimana si versano 29,40€ euro di contributi, quindi 1.528,80€ ogni anno.

Sopra le 24 ore, invece, la contribuzione si applica tenendo conto di una retribuzione convenzionale di 5,32€. Il risultato è il seguente:

CONTRIBUTO CUAF QUOTA DEL DATORE DI LAVORO QUOTA DEL LAVORATORE TOTALE
SI 0,79€ 0,27€ 1,06€
NO 0,80€ 0,27€ 1,07€

Alle suddette quote, però, si aggiunge anche il finanziamento dell’ASPI, a pieno carico del datore di lavoro, che dal 2013 si applica solamente nei confronti dei rapporti di lavoro a tempo determinato, la cui misura è pari all’1,40%.

Ogni quanto vanno versati i contributi per colf e badanti

Ricordiamo che la scadenza per il versamento dei contributi dovuti per i servizi resi dai lavoratori domestici con regolare contratto è trimestrale. Nel dettaglio, questo va effettuato entro il 10° giorno del mese successivo a quello in cui si conclude il trimestre.

Solamente nel caso di conclusione del rapporto di lavoro per il versamento della contribuzione c’è tempo 10 giorni dalla cessazione. Il pagamento può essere effettuato con:

  • online, direttamente il portale dei pagamenti, con la modalità online pagoPA, con carta di credito, carta di debito oppure conto corrente bancario;
  • utilizzando l’avviso di pagamento pagoPA generato online tramite il portale dei pagamenti all’interno della sezione lavoratori domestici.

Ricordiamo che invece non è più possibile effettuare un pagamento online utilizzando un bollettino MAV.

Share