Dal sangue del Vicino Oriente una serie di eventi incontrollabili
O
gni sistema tende a reagire ad una modifica impostagli dall’esterno minimizzandone gli effetti; si riassume in questo modo il principio di Le Châtelier. Con molta fantasia, parecchia invero, possiamo applicarlo alla nostra società e notare che il buon vecchio chimico francese aveva visto lungo. Esiste però… un però: questo principio vale solamente per sistemi in equilibrio. Tutto possiamo dire, elucubrare e pensare, ma di equilibrio sfortunatamente ne esiste ben poco nella società attuale, ed ecco che nel caos controllato il battito d’ali di una farfalla a un capo del mondo scatena una serie di eventi incontrollabili. Di farfalle al mondo ce ne sono tante, colorate, bellissime e tutte sbattono delicatamente le ali, ma quando prendono forma e sostanza di guerre e pulizie etniche gli uragani che provocano riescono a sconvolgere il mondo intero. Scoppia una sanguinosa guerra in Siria e conseguentemente arrivano i profughi in un paesino di provincia. Nel mezzo un percorso di sangue gestito dalla malavita e da organizzazioni criminali che hanno trovato nel business della tratta di esseri umani una fonte di ricchezza unica. Delinquenti senza scrupoli e terroristi gestiscono il traffico di persone organizzando traversate dalla Libia verso l’Italia. Ogni cosa ha il suo prezzo, e anche quel mondo putrido ha le sue regole; vuoi un viaggio in prima classe? 18 mila euro. Vieni dalla Siria? 3 mila euro, ti prendono subito come profugo. Non hai soldi abbastanza per un viaggio extra lusso? Ti diamo un buon posto sopra una carretta del mare. Sei proprio senza soldi? Trova qualche spicciolo e ti mettiamo in stiva; forse arrivi. I centri di accoglienza in Libia sono una sorta di Lager, ma un sogno varrà pure qualche sacrificio. I profughi, quelli che veramente scappano dalle guerre e dalle persecuzioni, finiscono in questo marasma disumano, nemmeno troppo lontani dall’ISIS che a pochi Km gira video di Cristiani sgozzati in nome di un Allah estremo. Parte una carretta del mare e 700, forse 900 corpi finiscono in quel Mare Nostrum che tanto aveva fatto sognare i Romani. Non è dato sapere se le anime in fondo al mare siano Cristiane, Islamiche o di chissà quale credo; a questo punto sono semplici numeri, forse percentuali. L’Italia, paese ospitale per natura, proprio per DNA, attende a braccia aperte i barconi della speranza in una sorta di collaborazione virtuale con la malavita organizzata; ci sono vari pulsanti in regia, quello della pietà, quello della propaganda, quello del pianto, quello dell’indignazione, un bottone per ogni esigenza. La frase per ogni tragedia è la solita: “Non accadrà più”, mentre bare incolore riempiono il porto ed i media creano la colonna sonora. Dicono che ci sono un milione di disperati pronti a partire dalla Libia destinazione Italia; qualcuno rimpiange Gheddafi, altri inneggiano all’anarchia che vige ora in quello Stato. Gli unici che bestemmiano in arabo sono i terroristi dell’ISIS, 29 cristiani copti sgozzati, un video professionale girato e nessuno li ha considerati: anche loro devono fare i conti con la legge della comunicazione di massa, ormai sono obsoleti, tirano poco. Dalla Bassa Italia alla Provincia di Lucca il passo è breve, e 200 profughi sono arrivati in cerca di ospitalità e solidarietà: rapido giro in Prefettura e via, verso le associazioni che gestiranno queste persone. Inizia il valzer pirandelliano che accompagna sovente queste operazioni: chi mostra foto di ragazzine morte in mare, chi mostra foto di ragazzine stuprate da migranti, ognuno ha il suo spettacolo e i suoi spettatori. Il territorio della Provincia di Lucca ospita circa 200 Profughi e un numero imprecisato di migranti. La differenza sostanziale tra profugo e migrante ormai si concretizza nella monetizzazione: i profughi hanno diritto a vitto ed alloggio, i migranti soprattutto se clandestini, no. Ci sono associazioni specializzate che gestiscono i profughi e di conseguenza i soldi che il Ministero dell’Interno stanzia, circa 35 euro al giorno per persona. In questa cifra devono essere compresi vitto, alloggio, gestione, ricariche del cellulare ecc ecc ecc. Gestire queste persone non deve essere la cosa più facile del mondo, accompagnate sicuramente da traumi di guerra, religioni diverse, chissà cos’ altro può distinguerli e dividerli. Lucca, la ricca città del garbo ne ospita 55, la bellezza di 1 ogni 1618 abitanti: puoi trovare migranti in ogni angolo ma se cerchi un profugo devi impegnarti parecchio. Togliendo il garbo, anche Capannori assomiglia a Lucca sulla gestione profughi, con la differenza che pur impegnandosi sarà difficile incontrarne uno: si parla di 1 profugo ogni 2250 abitanti. Camaiore rientra nel Chi l’ha Visto; 1 profugo ogni 4125 abitanti. Gli altri comuni della Piana e della Versilia non sono pervenuti, come si dice: nessun profugo ma migliaia di migranti. Lasciando Lucca e avventurandosi verso la Garfagnana, quella terra di lupi e briganti dove lo spirito dell’Ariosto è sempre presente e ogni lucchese in trasferta si munisce di satellitare e assicurazione sulla vita, troviamo il primo comune che ospita i profughi in valle del Serchio: Bagni di Lucca. 22 persone, 1 profugo ogni 295 abitanti, rispetto a Lucca e alla Versilia una piccola Sarajevo. Borgo a Mozzano conta zero tituli, ma appena entriamo nel comune di Gallicano ne troviamo 40, 1 profugo ogni 98 abitanti. Non male, difficile non incontrarne uno che si sgranchisce la gambe passeggiando. Fabbriche ha la palma dell’ospitalità, 1 profugo ogni 43 persone; in pratica è più facile salutare un profugo la mattina che trovare la vicina di casa col sorriso. Coreglia, borgo stupendo e pieno di colori, ospita 6 profughi nonostante i proclami di salviniana memoria. Barga offre migranti e niqab ma di profughi nemmeno l’ombra. Anche Castelnuovo, centro della Garfagnana, non ospita profughi, come del resto tutti i comuni dell’alta Garfagnana. Tutti meno uno, Camporgiano, che si piazza sul podio per 1 profugo ogni 92 abitanti. Il battito d’ali insanguinate di una farfalla in Siria ha scatenato una serie di eventi semi incontrollabili che dalla Libia sono arrivati nel nostro territorio. Ognuno legga, ragioni, elabori e soprattutto si faccia una propria idea: non esiste un Dio della verità.

Numero Profughi ospitati in Provincia di Lucca
Lucca – 55
Gallicano – 40
Camporgiano – 25
Bagni di Lucca – 22
Fabbriche di Vergemoli – 20
Capannori – 20
Camaiore – 8
Coreglia – 6
Numero abitanti dei comuni che ospitano Profughi
Lucca – 89000
Capannori – 45000
Camaiore – 33000
Bagni di Lucca – 6500
Coreglia – 5200
Gallicano – 3900
Camporgiano – 2300
Fabbriche di Vergemoli – 850
Percentuali Abitanti/Profughi
Fabbriche di Vergemoli – 43/1
Camporgiano – 92/1
Gallicano – 98/1
Bagni di Lucca – 295/1
Coreglia – 867/1
Lucca – 1618/1
Capannori – 2250/1
Camaiore – 4125/1