“Libro di grande interesse linguistico sul piano documentario ma soprattutto di
notevolissimo interesse per l’etnografia e la storia del teatro popolare grazie al genere
testuale riscoperto e messo a disposizione di studiosi e curiosi”: questa la
motivazione
che accompagna il premio “Tullio De Mauro”, edizione 2021 “Salva la tua lingua
locale” per il libro Il Testamento. Una forma di teatro popolare nel territorio di
Ponte Buggianese, Lucca 2020, di Iliana Parenti e Rossana Sarno, edito dall’Istituto
Storico Lucchese, sez. Pescia-Valdinievole, con un contributo del Comune di Ponte
Buggianese.
La premiazione, in Campidoglio lo scorso 6 dicembre, ha visto la partecipazione
delle autrici, che si sono aggiudicate il terzo posto di questo importante concorso
nazionale che valorizza le tradizioni, il dialetto e la lingua locale come elementi
identitari di un territorio in grado di rinsaldare i valori ed il senso di appartenenza
della comunità. Tutti
aspetti presenti nel libro nato dall’amore per il territorio, dall’interesse per una cultura
considerata ingiustamente ‘minore’ e dalla volontà di salvaguardarla quale
patrimonio storico immateriale prezioso.
Il libro raccoglie testi del teatro popolare indicato con il nome di Testamento, i cui
contenuti si rifanno alla tradizione epico-cavalleresca, ma anche alla storia e al
melodramma. Scritti in sirventese, una metrica usata anche in canti e altre forme di
destinazione popolare, presentano una lingua composita che accosta latinismi e
termini aulici a vocaboli dialettali in disuso o scomparsi. Attestato nell’Ottocento e
nella prima metà del Novecento nelle terre intorno all’area umida del Padule di
Fucecchio, tra le province di Pistoia, Lucca e Firenze, questo teatro affidava
l’organizzazione e la recitazione ai contadini del luogo, esclusivamente uomini,
alcuni analfabeti, che imparavano la parte attraverso l’ascolto, e trovava accoglienza
nelle case e nelle aie della stessa umile gente. Anche gli autori, di estrazione
contadina, vivevano in questo territorio e da autodidatti avevano appreso l’uso delle
lettere.
«Si tratta di un’opera preziosa», commenta Dario Donatini, direttore della sezione
locale dell’Istituto Storico Lucchese, «perché i testi, frutto di una ricerca che le autrici
hanno condotto negli anni a cavallo tra la fine del Novecento e i primi anni Duemila,
sono in gran parte orali, raccolti dalla viva voce di informatori allora anziani,
soprattutto di Ponte Buggianese, e quindi che sarebbero stati destinati all’oblio senza
questo recupero; per gli apparati documentari tematici che corredano ciascun testo;
per l’analisi linguistica e la ricchezza delle varianti; per la contestualizzazione
geografica e storica dei luoghi di produzione e di rappresentazione e la presentazione
di uno spaccato di vite e di usanze genuine di questa collettività».
PREMIATO CON IL PREMIO TULLIO DE MAURO IL LIBRO IL TESTAMENTO
