Prima di questo conflitto erano 25 i focolai di guerra aperti nel mondo: perché questo ci sembra così eccezionale? Intanto, è chiaro, perché siamo nel cuore dell’Europa, e poi perché torna uno spettro del Novecento, un conflitto aperto tra superpotenze, ma anche perché l’Ucraina è una democrazia che, liberamente, stava scegliendo di aderire alla Nato ed è questo uno dei motivi principali che hanno scatenato l’azione russa. C’è quindi un principio sacrosanto da salvaguardare: uno stato democratico deve poter scegliere liberamente le proprie collaborazioni politiche, in autonomia e pace.
Perché, sia pur con tutti i limiti che una democrazia può avere, chi guida uno stato democratico ha la legittimazione popolare.
L’Europa, finalmente, si muove. Francia, Germania e Italia stanno foraggiando la resistenza ucraina, tanto che la Russia, convinta di una guerra lampo, sta incontrando molte più difficoltà del previsto. Le sanzioni, che non saranno indolori come qualcuno racconta, si estenderanno anche al sistema bancario swift e se è vero che come risposta subiremo gravi danni energetici, questa è l’occasione di rivedere i piani di approvvigionamento verso una maggiore autosufficienza. Bisogna resistere, anche noi.
La guerra è morte e distruzione. Ieri sera anch’io ho condiviso la notizia dell’ospedale oncologico colpito (notizia che era stata condivisa da più media credibili), poi smentita, ma il bambino è stato colpito per davvero ed è morto dissanguato. Il punto vero è che la guerra uccide, mutila, divide, genera disperazione e fuga dalla propria terra. Ci saranno milioni di profughi, di cui il 13%, secondo gli accordi, saranno ospitati in Italia. Dovremo quindi essere umani, esserlo concretamente.
C’è un dato che mi sta colpendo molto: l’attivismo e la lungimiranza dei giovani. I giovani c’erano ieri in piazza per la pace a Lucca, ci sono quando c’è da rivendicare i diritti, da difendere l’ambiente, quando bisogna affermare i principi autentici della democrazia. I giovani, e parlo di quelli che hanno 10/15/20 anni meno di me, sono fuori dal Novecento in cui questa guerra ci ha ripiombati. Se seguiremo la loro lungimiranza usciremo prima e meglio da un dramma antico.