osservazioni del Pd al Piano operativo e Piano strutturale  

Abbiamo presentato due osservazioni di carattere generale al Piano Strutturale e al Piano Operativo adottati  non per intenti “ostruzionistici” ma per dare un contributo alla redazione dei nuovi strumenti urbanistici che  disegneranno il futuro della nostra città. Abbiamo inoltre presentato un gruppo di osservazioni (nel  complesso 35) su aspetti specifici, con l’intento di provare a correggere molti errori materiali presenti nella  stesura dei Piani – in particolare sulla normativa – e di intervenire con modifiche sostanziali su alcune  previsioni di essi.

Riteniamo che la maggioranza amministrativa dovrebbe avere la capacità di fare un passo indietro rispetto  alle scelte che sono alla base degli strumenti urbanistici adottati, rivedendo le immotivate previsioni di  sviluppo demografico che sono alla base del sovradimensionamento dell’edificazione a scopi civili,  commerciali ed artigianali, del resto come evidenziato in calce dalla Regione Toscana.

Siamo per un PIANO A VOLUMI ZERO, che lasci spazio solo alle espansioni edilizie previste e non  realizzate dal precedente strumento urbanistico e punti con forza sulla rigenerazione urbana, sulle  ristrutturazioni e sui recuperi. 

Siamo per un PIANO CHE NON PREVEDA L’EDIFICAZIONE SU NUOVI SUOLI rispetto a quello già previsto, che tuteli l’ambiente e le aree verdi e boscate esistenti. 

Vogliamo che il NUOVO PIANO DIA RISPOSTE FORTI alle richieste di cittadini e Comitati che  chiedono la NON RIAPERTURA DELLA CAVA CERAGIOLA, LA CHIUSURA E BONIFICA  DELLA CAVA FORNACE, LA TUTELLA DELLE AREE BOSCATE DELLE PIOPPETE, DELLA  VERSILIANA E DELL’EX COMPARTO 51, LA CANCELLAZIONE DELLA  CIRCONVALLAZIONE IN ZONA MACELLI. 

Vogliamo NORME CHIARE E FACILMENTE LEGGIBILI ED ATTUABILI da parte di cittadini e  professionisti del settore e volte prima di tutto all’incentivazione degli interventi sul patrimonio edilizio  esistente. 

Siamo pronti a dare il nostro contributo in Commissione Urbanistica ed in Consiglio Comunale  affinché gli strumenti urbanistici, profondamente rivisti se non rifatti da capo, vengano rapidamente  approvati e SI SUPERI L’ATTUALE ATTUALE FASE DI SALVAGUARDIA che sta già rallentando la possibilità per cittadini e professionisti di lavorare in maniera corretta e programmata. 

PIANO STRUTTURALE 

  • Il Piano Strutturale adottato è caratterizzato da un quadro conoscitivo molto generico e poco approfondito nei vari aspetti che invece dovrebbero essere caratterizzanti dello strumento stesso e dunque vincolanti per la fase di quadro progettuale;
  • il quadro delle previsioni ovvero dimensionamento è basato non su uno studio demografico statistico e documentato, bensì su una scommessa di aumento della popolazione di circa il 7%, a fronte di una tendenza di diminuzione che negli ultimi anni è stata di circa il 5%;
  • il quadro conoscitivo non presenta una analisi puntuale del perimetro del territorio urbanizzato in raffronto con quello individuato dal R.U. vigente (perimetro centri abitati), visto che tale perimetrazione

nel PS/PO viene abbondantemente ampliata anche rispetto al perimetro consolidato nei fatti e sul  territorio;

  • non è presente uno studio conoscitivo aggiornato del patrimonio edilizio esistente di valore storico  testimoniale e paesaggistico;
  • lo studio della mobilità appare anche esso generico e non calato nelle caratterizzazioni del territorio, e  non valutato in relazione alle strategie dei comuni limitrofi;
  • vengono individuate soltanto tre UTOE che poi nei fatti sono due in quanto una è della isola  amministrativa di Strettoia Montiscendi;

Con le osservazioni proponiamo: 

  • il perimetro del territorio urbanizzato sia riallineato e dunque ristretto a quello dei centri abitati del RU  vigente, evitando espansione della città e privilegiando il recupero e la rigenerazione in loco,  salvaguardando le aree vergini inedificate e i vuoti urbani da non densificare ma da lasciare come  cuscinetti verdi;
  • modificare drasticamente il dimensionamento del quadro generale valutato su abitanti insediabili al  2035 pari a quelli attuali e dunque limitando la nuova edificazione esclusivamente al residuo del PS  vigente;
  • modificare il numero e la perimetrazione delle UTOE nel seguente modo:
  • Utoe zone collinari-Capriglia-Capezzano-Valdicastello, Utoe zona centro storico e aree limitrofe, Utoe  quartieri periurbani, Utoe Pollino Vecchiuccio, Utoe zone portone area ex pio campana aree industriale  artigianali lungo l’Aurelia, Utoe Marina di Pietrasanta, Utoe Strettoia, Utoe Montiscendi
  • eliminare dalle previsioni infrastrutturali e nella tavola delle strategie comunali la cosiddetta  “circonvallazione sud di Pietrasanta”, sia perché poco giustificata dallo studio dei flussi di traffico sia  perché troppo invasiva di ampie parti di territorio rurale e portatrice di un forte aumento del traffico  veicolare pesante nei quartieri della Traversagna e dei Macelli;
  • riallineare tutte le tutele previste dal PIT e piano paesaggistico in particolare per le previsioni poste in  zona a vincolo paesaggistico;
  • prevedere un quadro conoscitivo puntuale delle aree produttive esistenti e inutilizzate o non attuate, di  conseguenza annullare le previsioni di nuova edificazione per aree industriali artigianali;
  • prevedere un quadro conoscitivo delle strutture alberghiere classiche e delle RTA, demandando a un  piano attuativo o particolareggiato successivo all’approvazione del PS la possibilità di cambi d’uso delle  RTA in residenziale

PIANO OPERATIVO 

  • Il Piano Operativo disciplina l’attività urbanistica e edilizia per l’intero territorio comunale: quella per il  patrimonio esistente valida a tempo indeterminato e quella della disciplina delle trasformazioni degli  assetti insediativi, infrastrutturali e edilizi, con valenza quinquennale
  • Le schede norma delle trasformazioni appaiono da un lato poco prescrittive in termini di tipologie,  composizioni architettoniche, allineamenti e caratterizzazione territoriale, dall’altro sono caratterizzate  da potenzialità edificatorie ridondanti ed eccessive;
  • Viene introdotto il meccanismo del decollo e atterraggio con premialità delle capacità edificatorie,  meccanismo del tutto contrario e antitetico al principio della rigenerazione urbana;
  • Viene parcellizzato il territorio rurale;
  • Il quadro conoscitivo del patrimonio edilizio esistente è privo di ogni riferimento di campagna in situ e  di una valutazione puntuale degli edifici esistenti di valore storico paesaggistico o testimoniale  architettonico, demandando tutto, soltanto a una data dirimente di edificazione del fabbricato, ossia ante  o post anno 1954

Si osserva dunque in linea generale: 

  • rivalutare tutte le previsioni di nuova edificazione ovvero le schede norma in zona a vincolo  paesaggistico e dunque soggette alla conferenza paesaggistica;
  • eliminare le possibilità edificatore in zona A2-B-D riguardanti il territorio urbanizzato individuate  attraverso gli indici If e Ic poiché non facenti parte del dimensionamento e dunque assolutamente fuori  controllo e determinanti un aumento del carico urbanistico oltre tutto non previsto e dunque non  valutato;
  • diminuire il numero e la tipologia delle aree agricole troppo parcellizzate;
  • riallineare la normativa sul patrimonio esistente, sia in ragione di un maggior dettaglio di analisi dei  fabbricati di valore storico paesaggistico o testimoniale architettonico riportando il quadro conoscitivo  all’aggiornamento di quello preesistente che ha scaturito la classificazione del Regolamento Urbanistico  e delle relative varianti;
  • riallineare la normativa per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente in zona A e B, nonché nel  territorio rurale, nell’ottica di uniformare le modalità di intervento alle sole leggi regionali e nazionali  evitando contrasti e contraddizioni, favorendo la rigenerazione e il miglioramento energetico e sismico  degli edifici;
  • eliminare la possibilità di cambio di uso verso il residenziale delle RTA in attesa di un puntuale quadro  conoscitivo;
  • produrre un documento puntuale di verifica e coerenza con il PIT e il PTC intervento per intervento.
  • Il PD con le osservazioni presentata fornisce un insieme di documenti tali da dare l’indirizzo per la  modifica e la riorganizzazione profonda sia del PS che del PO, ci auguriamo che l’amministrazione ne  faccia da subiti tesoro, comunque sarà la base del lavoro che faremo nel prossimo mandato, poiché  questa Amministrazione non riuscirà ad approvare i piani, lasciando la città nell’incertezza e nella  confusione, saremo noi a fare chiarezza e dare risposte certe e affidabili.

Pietrasanta 04.04.2022

Gruppo Consiliare P.D.

P.D. Pietrasanta

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