Orgosolo: 15 anni fa l’omicidio irrisolto di Peppino Marotto, il poeta sindacalista.

Un giallo mai risolto. Qualcuno gli sparò sei colpi di pistola: quattro alla schiena e due alla testa.

Sono passati 15 anni ma ancora il killer di Peppino Marotto non ha un nome né un volto. L’omicidio del poeta e sindacalista risale al 2007: era uscito di casa, nella sua Orgosolo, per andare in edicola e qualcuno gli sparò sei colpi di pistola, 4 alla schiena e due in testa, quando ormai era esanime a terra. In pieno centro, in una strada frequentata. Ma nessuno ha visto nulla.

Il delitto è ancora un giallo irrisolto. “Orgosolo, morte di un poeta”, titolò L’Unione Sarda il giorno successivo in prima pagina.

Marotto, classe 1925, era tornato in paese dopo alcuni anni di emigrazione. Era un sindacalista della Cgil e una delle sue più grandi passioni era quella del canto popolare sardo. A lui si deve, tra gli altri, la fondazione dei Tenores di Orgosolo. E poi scriveva poesie in limba, per mettere in versi i suoi pensieri.

Giallo irrisolto come quello (di cui abbiamo scritto qualche giorno fa, nell’anniversario) del viceparroco di Orgosolo, Don Graziano Muntoni avvenuto la Vigilia di Natale del 1998.

Dopo una decina d’anni, nel 2009, pareva spuntata una pista, dopo anni di silenzio profondo.

Si parlava di racket e di estorsioni. Si sussurrarono anche dei nomi. Anche dei potenziali killer. E si ipotizzò che Don Graziano potesse essere stato ucciso perché sapeva delle estorsioni e magari ne aveva parlato con la persona sbagliata. Addirittura ammazzato per aver cercato di redimere una “pecorella smarrita”, impelagata nel racket.

E si ipotizzava una svolta, forse non arrivata a caso, dopo l’omicidio dei fratelli Egidio e Salvatore Mattana, uccisi il 4 Gennaio 2008. proprio sei giorni dopo il sindacalista Peppino Marotto.

E naturalmente si parlò subito di un collegamento tra il duplice delitto dei Mattana e l’omicidio Marotto. Una sorta di risposta? Ma in nome di chi e per quale motivo, nessuno lo sa.

E niente di sicuro, neppure oggi, a tantissimi anni dall’uccisione per strada di Don Graziano, a tanti del poeta sindacalista, si sa.

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