Omicidio di un giovano nordafricano nella notte di Pasqua

L’identità non è ancora nota perché non aveva documenti, ma solo un cellulare. È accaduto in via Michele Saponaro a Milano. L’allarme scatta trenta minuti dopo la mezzanotte, quando il silenzio del quartiere Gratosoglio viene spezzato dalle sirene di carabinieri e ambulanza. Alcuni passanti hanno trovato un ragazzo agonizzante per strada. Ha una vistosa ferita da arma da taglio alla schiena. Dell’arma e tantomeno dell’assalitore o degli assalitori, nessuna traccia.

Il ferito, sui 25 anni, viene caricato in ambulanza e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Humanitas di Rozzano in codice rosso. Ci arriva pochi minuti prima dell’1. Operato e poi ricoverato in terapia intensiva, muore nel corso della notte.

I rilievi in via Saponaro, all’altezza del civico 18, sono affidati al personale specializzato della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo di Milano e alla Compagnia Porta Magenta. Il primo passo da compiere è quello di dare un nome e un cognome alla vittima, che addosso non aveva documenti ma un telefono cellulare, sequestrato per le analisi del caso. Il ragazzo, secondo le prime sommarie ipotesi, potrebbe essere un nordafricano. Sequestrati anche gli indumenti intrisi di sangue, sui quali sono in corso accertamenti tecnici.

Un altro tassello utile a far luce sull’omicidio potrebbe arrivare dagli eventuali testimoni e dalle immagini delle telecamere della zona. Non si esclude al momento nessuna pista, tanto meno che l’accoltellamento possa essere scaturito per un regolamento di conti legato alle dinamiche criminali del quartiere, estrema periferia Sud della città.

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