Oggi 2 febbraio è la Festa della Candelora.

“Se e’ bat e’ soul per la Candilora,
quarenta dè a n’avem ancora.”
“Se e’ piov par la Zariola
quaranta dè d’inveran u s’arnòva.”
“Par la Candilora,
che sia nòiva o che piova
da l’inveran siamo fora;
e se e’ stà e’ sulatel
u i n’è ancoura un misarel.”
Questo o altre versioni proverbiali, a volte contrastanti, ci dicono che in fondo l’inverno sta passando, ma comunque la mettiamo, ne avremo ancora per un po’…infatti siamo esattamente a metà dell’inverno.
La ricorrenza della Candelora fu introdotta nel VII secolo dalla Chiesa orientale per festeggiare la presentazione di Gesù al Tempio, quaranta giorni dopo la nascita e la purificazione rituale della Madonna.
La candelora ha origine dalle feste pagane del fuoco e dai riti purificatori del mese di febbraio in cui i Romani chiedevano agli dei fortuna e buoni raccolti. In queste cerimonie di purificazione le donne giravano in processione per le strade con ceri e fiaccole accese, rito mutuato in seguito dalla Chiesa, che però celebrava Gesù, la vera Luce che illumina le genti.
Per questo motivo, in questa giornata si benedicono e si distribuiscono ai fedeli candele alle quali un tempo si attribuivano particolari poteri, infatti si accendevano per scongiurare temporali o per consolare gli ammalati.
Le candele di questa ricorrenza fanno parte dell’uso rituale del fuoco, ripetuto in Romagna nei falò del 4 febbraio per la Madonna del Fuoco, e culminanti in quelli innumerevoli che si accendevano all’inizio di Marzo per cancellare l’ultima traccia dell’inverno e propiziarsi la buona stagione.

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