Nel Cortile degli Svizzeri di Palazzo Ducale le celebrazioni del 4 novembre,

 

Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate
Oggi è stata commemorata la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate,
con una cerimonia che si è tenuta, alla presenza delle Autorità civili e militari, nel Cortile
degli Svizzeri di Palazzo Ducale.

Le celebrazioni si sono aperte, dinanzi allo schieramento di una Compagnia
interforze, ai Gonfaloni dei Comuni convenuti ed ai Làbari delle Associazioni
Combattentistiche, Patriottiche e d’Arma, con gli onori al Prefetto, l’alzabandiera, sulle
note dell’Inno Nazionale eseguito dal Corpo Musicale “Giacomo Puccini” di Nozzano
Castello, e la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti nello stesso Cortile.
Quindi è stata data lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella. Nel suo discorso, ha ricordato i quattro importanti anniversari che ricorrono
quest’anno: i 160 anni dell’Unità d’Italia, i 150 anni di Roma Capitale, i 100 anni del
trasferimento al Vittoriano della salma del Soldato Ignoto e i 75 anni di Repubblica,
sottolineando come, nella giornata dell’unità d’Italia e delle Forze Armate, la memoria delle
guerre rappresenta il più profondo e sincero stimolo ad adempiere ai doveri di cittadini
italiani ed europei. In particolare ha sottolineato come il centesimo anniversario della
traslazione del Soldato Ignoto all’Altare della Patria richiami alla coscienza nazionale
l’immane sacrificio delle forze armate e del paese intero nei conflitti che hanno
attraversato la storia europea del ‘900. Ha inoltre espresso parole di riconoscimento per i
soldati, i marinai, gli avieri, i carabinieri, i finanzieri e il personale civile della difesa, per il
loro operato, espressione di valore, professionalità e dedizione.

Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, nel suo messaggio letto, di seguito, nel
corso della cerimonia, ha evidenziato come attorno al Milite Ignoto, quel soldato senza
nome, divenuto un simbolo per il nostro paese si stringono ancora, come 100 anni fa, tutti
gli italiani, riconoscendolo come parte della propria identità nazionale. Nel rinnovare il
sentimento di orgoglio e gratitudine nei confronti delle donne e degli uomini della difesa,
ha sottolineato come l’opera prestata quotidianamente al servizio del Paese, sia sul
territorio nazionale che all’estero, garantisca la sicurezza, la stabilità e la pacifica
convivenza della collettività nazionale.

“La vittoria della prima guerra mondiale – ha commentato il Prefetto nel suo
intervento – completò il disegno risorgimentale dell’Unità d’Italia e, nei momenti più
drammatici, consolidò il senso di appartenenza alla stessa comunità nazionale nei tanti

soldati che provenivano da regioni diverse della penisola e si trovarono a combattere e
soffrire, fianco a fianco, in trincea per la stessa causa; ma quel conflitto, così atroce, costò
tante vite umane. Oggi, nel 160esimo dell’Unità d’Italia e dopo cento anni da quando il
Milite Ignoto fu sepolto all’Altare della Patria, ricordiamo quei morti, molti dei quali erano
appena diciottenni; li chiamarono i ragazzi del ’99 quei giovani che, con il loro coraggio e
le loro speranze, ci lasciarono una grande eredità, fatta non solo di eroismi e senso del
dovere, ma anche di spirito di umanità e solidarietà. Ci vollero però altri decenni – una
dittatura e un’altra guerra mondiale – per raccogliere, fino in fondo, il frutto dei loro sacrifici
e raggiungere, oltre all’unità, la pace, la libertà e la democrazia. Solo allora, si scelse la
Repubblica e si votò la nostra Costituzione; da quel momento l’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libertà dei popoli e le alleanze tra Stati non servono più per
combattere guerre, ma per affermare e conservare la pace. Anche noi oggi, siamo
chiamati a onorare le tante, troppe vittime di guerra non solo ricordandole, ma scegliendo,
ogni giorno, la pace, nella consapevolezza che questo bene così prezioso si conserva e si
rafforza, rifiutando ogni forma di violenza e adempiendo, come recita l’articolo 2 della
Costituzione, ai doveri inderogabili di solidarietà, senza i quali si rischia di deteriorare il
tessuto connettivo che tiene insieme una comunità”.
Sono seguiti gli interventi istituzionali del Sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e
del Consigliere della Provincia Patrizio Andreuccetti, che hanno condiviso gli stessi
sentimenti e l’orazione ufficiale, a nome di tutte le Associazioni Combattentistiche,
Patriottiche e d’Arma, del Tenente Filippo Colasanti, coordinatore provinciale
dell’associazione nazionale carabinieri.
In rappresentanza delle studentesse e degli studenti lucchesi, Kety Gherardi,
dell’istituto Professionale Giovanni Giorgi di Lucca, ha letto la poesia di Paolo Maria Rocco
“ Milite Ignoto”.
Dopo gli onori finali e la conclusione della cerimonia, nella Chiesa di San Paolino è
stata celebrata la Santa Messa.
Lucca, 4 novembre 2021

IL CAPO DI GABINETTO
Trimarchi

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