Chissà se lui che di inchieste e così documentate, ne ha fatte davvero tante, sarebbe contento che s’indagasse sulla sua morte.
Ma la Procura di Roma, su sollecitazione della famiglia del grande giornalista, ha aperto un’inchiesta: si procede per omicidio colposo dopo la denuncia presentata dai congiunti che non vedono chiaro nelle cure praticate.
La Procura di Roma ha cosìaperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo in relazione alla morte del giornalista Andrea Purgatori. Il procedimento è stato aperto dopo una denuncia della famiglia su presunte cure sbagliate.
I pm di Roma disporranno l’autopsia e acquisiranno le cartelle cliniche. Gli atti istruttori serviranno ad accettare se la diagnosi e le conseguenti cure siano state corrette ed adeguate.

Purgatori, che aveva una grave forma tumorale, era stato in cura in una nota clinica romana, ma il decesso è avvenuto in ospedale.

Un epilogo amaro, per chi, come Andrea Purgatori, da Ustica al caso Orlandi, dalla Banda della Magliana alle bombe del 93-94, non ha mai cessato la sua ricerca instancabile della verità, occupandosi con un taglio prettamente politico, di terrorismo, di servizi che, anche grazie ai suoi pezzi, non si devono più chiamare “deviati”, intelligence e criminalità.

Nella denuncia la famiglia chiede di “accertare la correttezza della diagnosi”. In particolare i familiari del giornalista chiedono verifiche sulla diagnosi “refertata in una nota clinica romana – è detto in una nota – e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte, e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessari”.
La famiglia, rappresentata dall’avv. Gianfilippo Cau, è difesa nel procedimento dagli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri.
L’inchiesta della Procura di Roma è coordinata da Sergio Colaiocco.

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