Microchip cane è obbligatorio? A cosa serve, quanto costa e sanzioni previste
L’installazione del microchip sul cane è obbligatoria dal 2005. Qui cos’è, quanto costa e le sanzioni per chi non si adegua all’obbligo.

Chiunque possiede un cane è obbligato a provvedere al microchip per la sua identificazione. L’obbligo esiste dal 2005 e va a sostituirsi al tatuaggio, che ad oggi non è più idoneo per la corretta identificazione dell’animale.
Il microchip è molto utile in quanto consente sia di identificare il cane che il suo padrone, e quindi impedirne lo smarrimento, l’abbandono e le vendite illegali.
Per provvedere all’installazione occorre rivolgersi all’Asl veterinaria della zona e contestualmente iscrivere il cane all’anagrafe canina regionale. Sia i costi di applicazione che le sanzioni per i trasgressori variano da Regione a Regione. In questo articolo faremo il punto della situazione su spese e procedura da seguire.
Microchip cane, a cosa serve, come funziona e perché è indispensabile
Il microchip del cane è l’evoluzione del vecchio tatuaggio identificativo. Grazie a questo sistema è possibile:
- identificare il cane in caso di smarrimento e verificarne le vaccinazioni (quali vaccini sono obbligatori?);
- identificare il padrone;
- scoraggiare l’abbandono e quindi frenare il randagismo;
- impedire la successiva vendita del cane.
Il microchip canino è una capsula di vetro biocompatibile iniettata sotto pelle in modo da non arrecare alcun fastidio all’animale. Si avvale della tecnologia RFID di onde a frequenza e contiene un codice di identificazione che può essere leggibile solo dai veterinari abilitati.
Il codice univoco di 15 cifre permette di identificare il cane e il suo padrone grazie all’utilizzo di un lettore apposito.
Cosa sono il microchip e l’anagrafe canina
Chi possiede un cane deve obbligatoriamente registrarlo all’anagrafe canina regionale, entro 60 giorni dalla nascita o dalla sua adozione.
L’anagrafe canina si trova presso l’Asl veterinaria competente per zona che contestualmente alla registrazione provvederà ad applicare il microchip sull’animale.
L’anagrafe canina, esattamente come l’anagrafe ordinaria, non è altro che un registro in cui vengono annotati le caratteristiche e i dati fondamentali del cane: data di nascita, nome, nominativo del padrone e razza e taglia. Questa soluzione, insieme al microchip, consente di facilitare enormemente il ritrovamento del cane in caso di smarrimento e di contrastare il fenomeno dell’abbandono.
Quali sono le sanzioni per chi non provvede al microchip?
Il microchip per cani non è una scelta del padrone ma, come abbiamo visto, è obbligatorio per tutti i cani. L’ammontare della multa, come anche il costo dell’inserimento, dipende dalla legge regionale. Ogni Regione infatti disciplina la materia più o meno severamente anche in base all’entità del problema del randagismo.
In genere le sanzioni per chi non provvede al microchip variano da 50 a 233 euro, ma per esempio in Campania supera i 300 euro.
Quanto costa?
Il microchip viene inserito dal veterinario e ha un costo che va dai 20 ai 35 euro circa. Presso l’Asl invece il costo è inferiore, 5 o 10 euro, ma dipende da Regione a Regione.
Il microchip deve essere inserito entro i due mesi di vita dell’animale, altrimenti l’Asl potrà rifiutarsi di procedere e inviterà il padrone a rivolgersi al veterinario. In caso di ritardo potrebbe anche essere applicata una sanzione.
Per i gatti è obbligatorio?
A differenza di quanto previsto per i cani, per i gatti il microchip non è ancora obbligatorio. Tuttavia a discrezionalità del padrone si può sempre provvedere, anche perché è uno strumento molto utile in caso di smarrimento.