Messina Denaro, Si scoprono e si cercano altri covi: siamo al quarto o quinto
Mentre c’è un assalto senza precedenti dei media italiani, soprattutto televisivi, sulla cattura di Matteo Messina Denaro, che abbiamo capito tutti era il capo dei capi…ma lo era, circa 30 anni al tempo delle stragi che hanno segnato il cammino politico e storico dell’Italia, ma che adesso con un tumore metastizzato era (anche per aver fatto la sua epoca) a fine corsa, e quindi essere pervasi tutti i tg. Le trasmissioni i talk show gli “approfondimenti del mattino o quelli serali, gli speciali, Bruno Vespa…sembra eccessivo. Mentre poco o niente si è parlata della manifestazione antimafia di Castelvetrano, patria del boss, che ha visto la partecipazione di poco più di una trentina di persone e le case del centro chiuse e silenti.
Come rischia di diventare paradossale la ricerca dei covi: fino ad ora ne sono stati scoperti quatrro, forse cinque, nel piccolo paese dove è stato arrestato e che pare che avesse più covi che abitazioni: una a distanza di una cinqauntina, ce3nto metri dall’altra, dove Messina Denaro sembra si spostasse senza essere visto da nessuno.
E si cercano ancora altri covi, con perquisizioni a tappeto a Campobello di Mazara. Intanto i magistrati hanno disposto l’arresto per l’agricoltore che ha accompagnato il boss in clinica e l’Ordine dei medici chiede il nome del medico autore del selfie con il padrino, che aveva in uno dei suoi tanti nascondigli poster con il Padrino di Marlon Brando-Vito Corleone e di Joker, il pagliaccio malefico dei fumetti e dei film. “C’è sempre una via d’uscita, ma se non la trovi sfonda tutto” dice invece la scritta su un quadretto più piccolo appeso proprio sotto quello di Joker.
Stamane sono stati controllati l’abitazione di un legale, l’avvocato Antonio Messina, che si trova in via Selinunte, di fronte la casa di Salvatore Messina Denaro, fratello del boss, già perquisita lunedì scorso.
L’abitazione estiva del legale a Torretta Granitola, sul litorale di Mazara del Vallo, nei pressi della sede dello Ias Cnr e un altro immobile in via Galileo Galileri a Campobello di Mazara.
Intanto il boss mafioso questa mattina si è sottoposto al primo ciclo di chemioterapia in carcere, nell’ambulatorio realizzato ad hoc nel penitenziario di massima sicurezza dell’Aquila. Il 60enne non ha avuto reazioni collaterali e, secondo quanto si è appreso, è in buone condizioni. La somministrazione viene definita di mantenimento per la cura del cancro contro il quale sta connettendo da oltre un anno il boss attestato lunedì scorso e dal giorno dopo recluso nel carcere di massima sicurezza Le Costarelle: a coordinare l’equipe della quale faceva parte anche un anestesista, il professore Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia dell’ospedale San Salvatore che con oggi ha già visto e visitato tre volte Messina Denaro. L’allestimento dell’ambulatorio citato dal personale della Asl provinciale è stato terminato nella giornata di ieri: si trova di fronte alla cella di dieci metri occupata dall’ex superlatitante, in regime di 41bis, proprio per evitare spostamenti e quindi contatti anche all’interno della struttura carceraria.
Disposta la custodia cautelare in carcere per Giovanni Luppino, l’agricoltore di olive che ha fatto l’autista al boss Matteo Messina Denaro e che è stato arrestato lunedì insieme al capomafia. “È’ finita”, sarebbe questa la frase pronunciata dal padrino a Giovanni Luppino quando ha capito che di lì a poco sarebbe finito in manette. Lo ha detto lo stesso Luppino al gip sostenendo di essersi reso conto della vera identità del boss, presentatogli mesi prima con un altro nome, solo in quel momento. Luppino vedendo i carabinieri avvicinarsi avrebbe chiesto al capomafia se cercassero lui e Messina Denaro avrebbe risposto: “Sì, è finita”.
d.v.