C
he il Sindaco del piccolo Comune di Vagli sia una persona sopra le righe non è cosa nuova, basta ricordare la vicenda delle statue di Schettino e De Falco o la pittoresca protesta in difesa della sanità nella Valle. Non ci sono mezze misure per questo ruspante garfagnino: si ama o si odia, sicuramente non resta indifferente. In una campagna elettorale per le Regionali francamente sottotono, l’uscita di Puglia è risultata quasi geniale: un video di propaganda politica in dialetto vaglino:Non state a sentire bianchi, rossi o neri, di Vagli sono e a Vagli sono nato, meglio morire che lasciare il pennato
Il video, girato in maniera professionale, mostra il Sindaco Puglia in primo piano con lo sfondo della sua Vagli. Le parole, sparate ad altissima velocità, sono tutte in dialetto stretto vaglino, incomprensibili ad un primo e distratto ascolto. Vaglini del mondo unitevi, sembra dire quando arringa gli elettori che non risiedono più nel suolo natio:
Da tutte le parti che siete, Capannori, Lucca, Pisa e dovunque… non state a sentire nessun altro
Il video termina con l’ennesima chiamata alle armi dei vaglini, ricordando le loro radici ed i successi ottenuti:
Eravamo pastori transumanti e siamo diventati il numero uno da tutte le parti
Ok, non ci troviamo davanti ad una difesa delle radici garfagnine pura e cruda, in fondo il succo del video è chiedere voti per le Regionali, ma come non lodare questa iniziativa che in qualche modo (come sempre) dividerà i giudizi? Niente di nuovo sotto il sole, da sempre la politica tende ad evidenziare il concetto di appartenenza nel bacino di voti, ma sinceramente è la prima volta in valle del Serchio che viene fatto uno spot elettorale in puro dialetto. Una sorta di messaggio in codice riservato a chi sente scorrere sangue vaglino nelle vene. A questo punto potrebbe arrivare la replica da Lucca, Pisa, Capannori e perchè no Versilia; notevoli differenze fonetiche a parte lo spirito di appartenenza alla zona sarà il medesimo.