Marito e moglie kosovari (lei figlia di un Imam di Siena) preparavano attentati in Italia

 

 

Due giovani incensurati di origine kosovare, marito e moglie appena ventenni, si sarebbero addestrati per compiere atti violenti e avrebbero progettato di compiere in Italia – in particolare, nel Trentino – un attentato con ordigni esplosivi, in nome dell’organizzazione terroristica “Stato Islamico” (IS).

Il gip del Tribunale di Rovereto, il 18 Giugno, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti del solo uomo.

I due sono stati indagati per associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, arruolamento ed addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale.

Nei confronti dell’uomo il Gip ha disposto la misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari, con obbligo di braccialetto elettronico.

Dalle attività investigative è emerso che i due giovani, nati in Italia, da famiglie di origini kosovare, avrebbero intrapreso da tempo un percorso di radicalizzazione reso possibile ed efficace dalla propaganda jihadista sul Web. Dopo aver commesso l’attentato, i due si sarebbero dovuti recare in Africa, per unirsi all’organizzazione terroristica.

Nel corso dell’operazione, sono state eseguite alcune perquisizioni che hanno consentito di sequestrare materiale informatico e prodotti chimici – precursori per la fabbricazione di ordigni esplosivi – consegnati al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche per gli accertamenti tecnici.

L’attentato pianificato sarebbe stato “sicuramente in Trentino, ma non possiamo dire di più”, ha spiegato il procuratore capo Sandro Raimondi – per poi andare in Nigeria a combattere con lo Stato Islamico. Lui si trova agli arresti domiciliari, mentre lei, figlia di un imam considerato estremista e attivo in provincia di Siena, è in liberta.

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