LO STORICO COLLEGAMENTO FARNOCCHIA- SANT’ANNA E’ UN PROGETTO CHE ATTENDE DA 67 ANNI LA REALIZZAZIONE.

Sono trascorsi già 67 anni da quando questo storico collegamento è stato deliberato dal Comune di Stazzema.
Su questo progetto vanno coinvolte CONGIUNTAMENTE e non disgiuntamente le comunità di Sant’Anna, Farnocchia, Pomezzana, Stazzema, Mulina, Pontestazzemese e Ruosina.

Stazzema_ Ho sostenuto come consigliere comunale il collegamento nel 1986 quando fu ripreso come infrastruttura portante del primo progetto del Parco nazionale della Pace. L’anno dopo fu ufficialmente presentato nel vecchio museo di Sant’Anna congiuntamente dal Comune di Stazzema e dalla Regione Toscana.
Nonostante siano trascorsi 36 anni dalla presentazione ufficiale di quel progetto di Parco della Pace, sono ancora convinto che questa viabilità si debba fare senza però tacere sulle criticità strutturali che devono essere rimosse dalla provinciale Sp. 42 e dalla comunale Pomezzana/ Farnocchia fino dall’altezza del ponte o bivio del Forcello e poi dalla comunale per Farnocchia al fine di non trasformare, con il dirottamento del flusso di mezzi diretti al Parco nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema, in una trappola viaria le viabilità menzionate, rendendole più pericolose e più impegnative di quanto lo sia già per gli automobilisti che ogni giorno sono obbligati a percorrerle.
Il collegamento Pontestazzemese, sede del municipio di Stazzema, Farnocchia-Sant’Anna fu concepito nel 1956 dall’amministrazione stazzemese guidata dal sindaco prof. Bruno Antonucci. Il progetto non trovò per nulla entusiasti i santanninni, i quali il 12 agosto 1960 definirono la viabilità prospettata dal comune di Stazzema per raggiungere l’Ossario e il paese non rispondente alle loro esigenze strettamente più legate agli interessi che con l’abbandono del paese si erano consolidati con il comune di Pietrasanta e avevano perso molte delle priorità civico-amministrative che sussistevano prima dell’eccidio con il comune di Stazzema.
In alternativa alla strada prospettarono la realizzazione di una funivia che da Valdicastello portasse all’Ossario. Rappresentati dall’allora Comitato pro Vittime civili di Guerra scrissero il 23 gennaio 1961 all’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania per ottenere un contributo per la realizzazione della funivia. La Germania rispose l’11 gennaio 1962 che la richiesta non poteva essere soddisfatta perchè il 2 giugno 1961 la Repubblica Federale di Germania aveva versato all’Italia 40 milioni di marchi ( al tempo pari 6 miliardi e mezzo di lire) in “favore dei cittadini italiani colpiti dalle misure naziste”.
Bisogna ricordare che nel 1956 le frazioni di Pomezzana e di Farnocchia, così come quella di Sant’Anna, potevano essere raggiunte solo attraverso le storiche mulattiere e che quel progetto viario prevedeva la realizzazione di una galleria, così come quello che aveva la funzione di essere la infrastruttura portante del primo progetto di Parco nazionale della Pace. Sono trascorsi già 67 anni e ancora siamo al progetto di fattibilità idealistica, salvo piccoli segnali più propedeutici a propagande elettorali che a garantire in tempi certi e non biblici all’effettiva realizzazione di una strada che consenta ai moderni pullman turistici di percorrerla. Per tal finalità occorre tenere in considerazione che al momento la provinciale Sp.42 (Pontestazzemese- Mulina_ Stazzema) non è percorribile per i mezzi che superano la lunghezza di 9 metri. Temuto di conto che per raggiungere Farnocchia è obbligatorio percorrere questa via provinciale per circa 2 chilometri e mezzo, ossia fino al Ponte di Picignana o Piccignana, e che in questo tratto, in loc. Carbonaia, si incontra uno dei molti imbuti strutturali della provinciale per Stazzema, il collegamento Farnocchia- Sant’Anna impone anche di assolvere alla seria problematica di dover adeguare all’aumento del traffico dei mezzi e alla tipologia dei medesimi anche la provinciale Sp.42. Pertanto resta da definire che tipo di traffico di autoveicoli potrà consentire questo storico collegamento e quali interventi serviranno per renderla infrastruttura turistica sicura e scorrevole. Poiché per congiunzione viaria tra Farnocchia e Sant’Anna è stata eliminata la costruzione di una galleria a favore della realizzazione di una via panoramica che dalla strada vicinale Gino Lombardi( Farnocchia-La Porta) porti agli 850 metri di altitudine della Foce di Compito per poi discendere ai 650 metri di Sant’Anna, appare chiaro che il collegamento sarà più lungo e la percorrenza di esso richiederà una temporalità maggiore rispetto a una viabilità che aveva previsto la soluzione tecnica della galleria per evitare cambiamenti morfologici al bene naturale della foce. Evidentemente il problema dell’impatto paesaggistico che la strada produrrà non rappresenta più quell’ostacolo insuperabile che fece affermare pubblicamente 12 agosto 2012 all’allora presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, durante la conferenza stampa che si tenne nel Centro d’ Accoglienza, oggi (ri) denominato la Fabbrica dei Diritti, che il collegamento Farnocchia- Sant’Anna era “troppo costoso, eccessivo e passibile di danneggiare il paesaggio”.
Ancora è sconosciuto con quale tracciato si coprirà quei circa 200 metri di dislivello che intercorrono tra la Foce di Compito e la frazione di Sant’Anna per creare il minimo impatto ambientale al bene naturale della foce e a quello all’alpeggio sottostante. Un tracciato che potrebbe scatenare le proteste delle associazioni ambientaliste ma anche dei proprietari dei terreni e delle caratteristiche casette. Inoltre gli scavi del tracciato potrebbero intercettare resti di insediamenti antichi. Detto ciò, si potrebbe scrivere un libro sulle vicende delle docce fredde che ci sono state da quando, nel 1956, fu progettato il collegamento tra il municipio di Stazzema e la frazione di Sant’Anna. L’infrastruttura caratterizza anche momenti storici. Per esempio il 29 aprile 1998 i farnocchini guidati dal consigliere Paolo Conti inscenarono una protesta, con tanto di striscione e magliette, in occasione della visita a Sant’Anna del presidente Oscar Luigi Scalfaro. Rivendicavano la realizzazione della via che allora doveva fungere anche da via di fuga in caso di calamità naturali. Il 28 luglio 2005 Il Corriere della Versilia pubblica un articolo di Giuseppe Vezzoni in merito alla visita di Andreotti e al collegamento Forte dei Marmi-Sant’Anna. “Sant’Anna – scrive Vezzoni- non ha commentato la notizia che la strada Forte dei Marmi-Sant’Anna è inserita tra le opere previste nella Legge Obbietivo 2005. Pare che nessun rappresentante dell’Associazione Martiri di Sant’Anna sia stato presente al consiglio straordinario e congiunto di domenica a Forte dei Marmi. Perché, se gli amministratori di Stazzema hanno riconosciuto l’importanza della notizia e il contributo dato dal senatore Andreotti? Il superstite Angelo Berretti, dell’associazione “Nuova Sant’Anna”, ringrazia invece pubblicamente il senatore di essersi interessato alla strada. “Ringrazio le amministrazioni di Forte dei Marmi e Stazzema – scrive Berretti- e un grazie sentito per come si è espresso al senatore Andreotti. Il collegamento – ricorda- era promesso da decenni”. Sarebbero ancora tantissime le notizie che andrebbero richiamate alla memoria dei cittadini, spesso accompagnate da roboanti certezze sull’inizio dei lavori. La saldatura che ci fu nel 2005 tra l’amministrazione di centrosinistra di Stazzema e quella di centrodestra di Forte dei Marmi non piacque per nulla a quella di centrosinistra di Seravezza, la quale, attraverso la stampa, fece osservare di non essere stato coinvolta nel progetto di una infrastruttura che prevedeva un investimento 96 milioni di euro e che i cambiamenti della viabilità sul territorio di riferimento sarebbero stati decisi e approvati solo e soltanto, dopo le specifiche opportune valutazioni, da parte dell’amministrazione seravezzina.
Nel 2007 quel progetto grandioso iniziava a perdere ” pezzi ” con la richiesta stralcio del tratto Pontestazzemese-Farnocchia- Sant’Anna. Richiesta stralcio che non ha ottenuto neanche un soldo per un tentativo di accensione delle ruspe. Nel giugno 2019 con i fondi dei Piani di sviluppo rurale, i centomila euro consentono di aprire la prima parte di pista bianca nel bosco in località La Porta e di (ri )attualizzare nell’agenda politica dello Stazzemese la realizzazione dello storico collegamento. Per per tal fine la Regione Toscana disporrà in seguito un contributo di due milioni di euro. Sempre nel luglio 2019 un gruppo di cittadini che usufruiscono della strada “Gino Lombardi” (Farnocchia-La Porta) inviano l’ennesima lettera al Comune di Stazzema perché provveda alla sistemazione della strada ridotta in pessime condizioni.
Come cittadino e responsabile della comunicazione di Libera Cronaca mi auguro che sia definitivamente la volta buona per realizzare il collegamento diretto tra Sant’Anna e il municipio di Stazzema, ma le problematiche che potrebbe comportare l’apertura di questo anello stradale , qualora la provinciale Sp 42 e le comunali per Farnocchia e Pomezzana non fossero adeguate al traffico e tipologia di mezzi che consentirà il transito della strada, le voglio esprimere prima e non dopo. Piaccia o non piaccia! L’ho fatto e non mi sono lasciato smontare. Ormai ho ben chiaro che gli attacchi non sono solo al sottoscritto ma anche allo strumento informativo che curo: Libera Cronaca. Un foglio che consente a tutti di intervenire e che non permette che ci possano essere atteggiamenti referenziali. Il vero giornalista è senza ombrello e non lo fa aprire a nessuno.
Giuseppe Vezzoni

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