LA MORTE DEL SUPERSTITE AVIO PIERI POTEVA ESSERE L’OCCASIONE PER PARLARE DELLA PRESENZA DEGLI ITALIANI A SANT’ANNA DI STAZZEMA
Le esequie si sono tenute oggi pomeriggio nella chiesa di Sant’Anna di Stazzema

Stazzema_ La morte dell’87enne superstite Avio Pieri poteva essere l’occasione pe parlare dell’ordine di sfollamento tedesco e del contrordine partigiano di non ubbidire ma soprattutto per evidenziare la presenza di italiani in uniforme tedesca a Sant’Anna di Stazzema. Invece si è preferito fare una ricostruzione imprecisa, della quale, nel corso della mia ultra trentennale attività di ricerca che sto portando avanti, non ho trovato alcun riscontro. Tutti gli organi di stampa hanno riportato questo passaggio: Sopraggiunse tuttavia un ufficiale tedesco che sospese l’esecuzione e indirizzò il gruppo sul sentiero, verso la piazza della Chiesa, dove li avrebbe attesi una morte certa. Arrivati ad un bivio, il soldato li indusse però a scegliere il percorso che scendeva verso Valdicastello: un gesto che salvò la vita ad Avio e al gruppo di persone che era con lui.
Dalle verifiche effettuate, la vicenda del superstite Avio Piero si differenzia dalla ricostruzione che ha trovato ampio spazio sui media di oggi. Infatti, dopo la rimozione della mitragliatrice a seguito di un ordine impartito da un ufficiale tedesco, il gruppo di abitanti di Sennari che avevano corso il rischio di essere mitragliati sulla piazzetta della borgata fu indirizzato lungo la mulattiera “Borra della cava” verso Valdicastello e fu accompagnato fino al Metato Bianco da un militare in divisa tedesca che parlava in dialetto toscano e da altri tre militari, sempre in divisa tedesca, travisati in viso. In quella località terminò il controllo e i civili furono lasciati liberi di proseguire verso Valdicastello, località in cui era stato detto che avrebbero potuto pranzare. Avio Pieri e la madre, dopo essere passati in località Mulini, andarono a nascondersi in località “Campanaccio”. Questa ricostruzione è stata fatta dal superstite Avio Pieri, verbalizzata dagli inquirenti nel 2003 e poi riportata sul dispositivo della sentenza emessa il 22 giugno 2005 dal Tribunale militare di La Spezia.

Giuseppe Vezzoni

Responsabile di Libera Cronaca, addì 17.3.2023

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