la Fusione nucleare: svolta storica?

Se la conferenza di domani o dei prossimi giorni confermerà quanto annunciato, saremmo di fronte alla scoperta del millennio: in pratica poter produrre energia “pulita” e a basso costo nella quantità voluta e con fonti illimitate e quindi etrne. Almeno per la specie umana.

Ora siccome abbiamo visto altri annunci in passato ed al momento la crisi energetico-politica è al centro dell’attenzione universale, attendiamo con ansia questa rivelazione per non aver altre delusioni.

Anche perché lo scoop del Washington Post parla del dipartimento statunitense dell’Energia, quindi di un organo statale che annuncerà domani, in una conferenza stampa, che gli scienziati sono stati in grado, per la prima volta nella storia, di produrre una reazione di fusione nucleare che genera più energia di quella necessaria per innescarla.

Il giornale, se la notizia verrà non solo confermata, ma “confortata da risultati scientifici, cioè riproducibili, parla giustamente: di “una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica”.

Più che decennale, direi secolare se non un punto di svolta di milioni di anni, visto che la cosiddetta: “scoperta del fuoco “ o meglio: “la domesticazione del fuoco” cioè come saperlo usare data almeno di un milione e mezzo e forse più anni da parte dell’uomo. E questa, il fuoco, fu la prima energia usata dall’uomo. Se si esclude quella interna del cibo.

Per il quotidiano americano, si tratta del “Santo Graal” dell’energia senza emissioni di carbonio che gli scienziati hanno inseguito sin dagli anni ’50.

La scoperta sarebbe avvenuta presso la National Ignition Facility ospitata nei Lawrence Livermore National Laboratory, in California. Alcuni ricercatori, interpellati dal Washington Post hanno confermato le anticipazioni, ma dietro anonimato. Lo scopo della ricerca sulla fusione è replicare la reazione nucleare attraverso la quale si crea l’energia sul Sole. Finora gli esperimenti avevano deluso le aspettative degli studiosi, che erano sì riusciti a innescare la fusione, ma impiegando, per ottenerla, molta più energia di quanto poi ne rilasciasse la reazione stessa.

In una reazione di fusione nucleare, due nuclei atomici vengono forzati a combinarsi tra loro per formare un solo nucleo.

Questa richiede una grande quantità di energia, di poco inferiore alla somma delle masse iniziali dei due nuclei di partenza.

Infatti, affinché le reazioni termonucleari possano avvenire, è necessario che venga vinta la forza di repulsione elettrostatica tra cariche dello stesso segno, quali sono i protoni del nucleo atomico, e che, avvicinatisi i protoni a sufficienza, operi la cosiddetta interazione forte, che li porterà, con una certa probabilità, ad unirsi per formare, il prodotto finale.

E molto probabilmente gli scienziati americani, secondo quanto affermato dal quotidiano, sono riusciti, senza impegnare troppa energia a vincere questa “repulsione”.

Durante la fusione nucleare, questa differenza di massa si trasforma in energia, seguendo la famosa equivalenza tra massa ed energia definita da Einstein: E=mc² (dove E è l’energia, m la massa e c la velocità della luce nel vuoto).

I nuclei di atomi più leggeri possono essere fusi tra loro con maggiore facilità (minore è infatti la repulsione elettromagnetica che è necessario vincere durante l’avvicinamento). Per questa ragione l’idrogeno, il più diffuso elemento dell’universo, è considerato il miglior combustibile nucleare.

Un po’ come avviene all’interno del Sole dove avviene la fusione di quattro nuclei di Idrogeno (protoni) in un nucleo di Elio

la foto fonte open

daniele vanni

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