HABITAT: Europa centro-meridionale, in particolare Ungheria, ex Jugoslavia e Gran Bretagna.
PARTE USATA: i fiori.
PREPARAZIONI FARMACEUTICHE: estratto secco nebulizzato e titolato in apigenina min.1,2% (Farmacopea Italiana X), la cui dose giornaliera va da 10 a 12 mg. per kg di peso corporeo, suddivisa in due o tre somministrazioni possibilmente lontano dai pasti.
COMPOSIZIONE CHIMICA: è ricca di flavonoidi, che rappresentano fino all’8% della massa della pianta secca, e che sono più abbondanti nei petali bianchi del fiore. L’essenza è costituita dal camazulene, dall’alfa bisabololo e dai suoi ossidi, che sono più abbondanti nel disco giallo del fiore.  Tutti i componenti della camomilla raggiungono la massima concentrazione nella pianta al momento della fioritura, e sono soprattutto presenti nei fiori e molto meno nelle altre parti del vegetale.
PROPRIETÀ TERAPEUTICHE: Azione sedativa: per quel che riguarda l’attività sedativa della camomilla, che è tradizionalmente considerata tipica di questa pianta, si è recentemente potuto dimostrare che alcuni flavonoidi possono avere un’attività simile a quella delle benzodiazepine, che sono farmaci ad azione sedativa molto usati, perchè sono in grado di legarsi ai recettori delle benzodiazepine. Si tratta dell’apigenina tipica della camomilla e della crisina tipica della passiflora, mentre quercetina e luteolina sarebbero inattive.
Azione protettiva sullo stomaco: possiede attività anti-infiammatoria, particolarmente a livello della mucosa dello stomaco. Essa sembra essere dovuta agli azuleni e ai loro derivati, ma anche il contributo dei flavonoidi pare essere importante. Il bisabololo e i suoi derivati si oppongono all’ulcerazione dello stomaco causata da differenti sostanze quali alcool, indometacina e stress.
Azione antiinfiammatoria: In buona parte è dovuta ai flavonoidi, i quali posseggono azione anti-infiammatoria, essendo in grado di inibire l’azione di enzimi capaci di produrre sostanze che favoriscono l’infiammazione.
Azione spasmolitica: la pianta possiede attività spasmolitica sulla muscolatura liscia dell’intestino, che è legata ai flavonoidi e in particolare all’apigenina, ma anche al bisabololo e ai suoi derivati. Tale azione spasmolitica è simile a quella della papaverina. Tale effetto dipende, almeno in parte, da un’azione di riduzione dell’ingresso del calcio nelle cellule muscolari lisce della parete intestinale.
Azione antiallergica: è capace di ridurre la scarica istaminica cutanea immobilizzando l’istamina nei tessuti, grazie a inibizione della liberazione di questa sostanza da parte dei mastociti, che sono le cellule che producono l’istamina. Ciò non danneggia la cute, poichè l’istamina cutanea non subisce variazioni, dal momento che viene solo ostacolata la sua fuoriuscita dalle cellule.
Indicazioni: la Camomilla viene tradizionalmente utilizzata per via orale nel trattamento sintomatico dell’insufficienza digestiva, delle malattie infiammatorie dello stomaco e come spasmolitico a livello intestinale. Per uso topico la pianta è utile nel trattamento delle infiammazioni della pelle, della bocca e della gola e per combattere i sintomi causati dalle punture d’insetto e dalle scottature solari.

EFFETTI COLLATERALI: possono verificarsi reazioni allergiche da fotosensibilizzazione a tipo dermatite da contatto nelle zone cutanee esposte alla luce solare.
CONTROINDICAZIONI: non utilizzare in soggetti sensibili alla camomilla. Può essere usata in gravidanza, durante l’allattamento e nel bambino.
INTERAZIONI CON FARMACI: non note.
DATI TOSSICOLOGICI: la dose letale per bocca nel ratto è superiore a 3 g per kg. di peso.

 

 

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