La battitura della falce fienaia.

La falce fienaia, la “fèra “,era lo strumento principe della fienagione, veniva usata da destra verso sinistra con movimenti che disegnano un semicerchio.
Il falciatore teneva la lama rasoterra, procedeva verso destra formando sulla sua sinistra una specie di onda formata dall’erba falciata e quando raggiungeva il limite del

campo, tornava indietro ed iniziava una nuova striscia. La falciatura veniva eseguita ritmicamente, in modo che l’erba cadeva in file regolari sulla parte di campo già falciata.Prima di iniziare a falciare, al mattino, il falciatore procedeva alla delicata operazione della molatura, o affilatura, della lama: piantava nel terreno a colpi di martello la piccola incudine, “l’incòzna “,e procedeva alla battitura con la “martlèna”…l’affilatura della lama procedeva iniziando dalla parte larga della falce e continuando a colpi di martello ritmici, sino alla punta; era un’operazione che richiedeva molta abilità. Dopo la battitura ogni tanto il filo veniva rinnovato passando la cote, la “pidrèla” che si teneva a bagno in un corno di bue legato alla vita.

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