L’amministrazione comunale è impegnata a dare risposte certe nei tempi più rapidi possibile agli operatori che utilizzano i dehors nella stagione estiva, ma, come le associazioni di categoria sanno bene, da quest’anno la normativa di riferimento è mutata a livello regionale e di questo cambiamento il Comune non può non tenere conto.
La legge regionale a cui si fa riferimento per il rilascio del suolo pubblico è la n.65 del novembre 2014 che riguarda “Norme per il governo del territorio” e che all’articolo 137 regola proprio una specifica tipologia, assai diffusa anche a Lucca in centro storico, di dehors. In particolare per l’occupazione di suolo pubblico che si realizza con strutture frangivento, pedane e coperture, il Comune può dare l’eventuale permesso solo per 90 giorni rispetto a concessioni della durata di sei mesi.
Nello specifico, attraverso sette riunioni della conferenza dei servizi che si sono svolte a partire dalla metà del mese di febbraio, oltre a individuare le linee guida per la corretta applicazione della normativa regionale, sono state discusse 77 pratiche. Restano ancora da discutere 25 richieste, delle quali solo 3 presentate fra il 5 e 6 marzo: le altre 22 sono state presentate dal 10 marzo in poi, mentre in base al Regolamento Cosap la domanda di suolo pubblico deve essere presentata dagli interessati 30 giorni prima.
L’indicazione dell’amministrazione comunale è sempre stata quella di agevolare l’utilizzo del suolo pubblico, ben consapevole che rappresenta un importante fattore di sviluppo dell’attività degli esercizi, in particolare di somministrazione. Quindi, nel ribadire il proprio impegno affinché tutte le richieste siano evase, l’amministrazione sottolinea tuttavia la necessità di operare nel solco delle regole esistenti, a tutela del bene di tutti e della comunità nel suo complesso.
Cosa si può commentare?
I commercianti lamentano costi eccessivi e regole troppe strette. Alcuni ristoratori riferiscono che per la trasgressione di pochi decimetri di sedie e tavolini sono piovute multe salatissime. Ma per i cosiddetti dehors, che poi banalmente non sarebbero altro che spazi esterni di un pubblico esercizio, spesso attrezzati, e che corrispondono all’antico e medioevale “plateatico” odioso balzello che gravava su chi occupava il suolo pubblico su cui esporre la merce nei mercati, come vedete, come per troppe, tantissime cose, l’amministratore, in Italia è costretto ad applicare lacci e laccioli che finiranno (e già finiscono, si vede dal numero delle chiusure!) per strangolare, assieme a tasse che non esistevano neanche nei paesi sovietici o nel menzionato medioevo! il piccolo (e in alcuni casi, anche a Lucca sta succedendo! il grande) commercio!

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