Il Santo di oggi, 31 Maggio: La Visitazione – S. Petronilla, invocata contro la febbre

 

 

La Visitazione è una festa liturgica considerata a torto minore: qui si compie il primo riconoscimento della Maternità verginale di Maria e soprattutto del Messia, da parte di Elisabetta che porta dentro di sè il Battista, cioè siamo alla base del Battesimo e dello svolgimento di tutti il mistero religioso cristiano!

 

Santa Petronilla, invocata contro la febbre.

 

Petronilla (Galilea, … – Roma, I secolo) è stata una martire cristiana, identificata dalla tradizione con la figlia di Pietro apostolo.

Come molti santi dei primi tempi della Chiesa, poco o nulla si conosce di questa persona. Nella Passio dei santi Nereo ed Achilleo composta nel V-VI sec. si afferma che Petronilla sarebbe figlia di San Pietro.

Le sole informazioni sicure, riguardanti il suo nome e il fatto che fosse una martire, sono scritte su di un affresco del IV secolo, presente della Basilica sotterranea della catacomba di Domitilla a Roma. Questo affresco, che è tutt’oggi il più antico affresco della cristianità, si trova dietro l’abside della Basilica fatta costruire da papa Siricio tra il 390 e il 395 nelle catacombe sulla via Ardeatina dette di Domitilla. In questo affresco appare la scritta Petronella Mart.

Il sarcofago, che custodiva le spoglie della santa, venne traslato nella basilica vaticana da papa Paolo I nel 757 e tuttora presente in San Pietro.

Carlo Magno nell’800 visitò la cappella dove era custodito il corpo e pare venerasse molto questa santa. La tradizione vuole che Petronilla fosse figlia di san Pietro, anche se non vi sono prove o testimonianze che confermino questo fatto; oggi si ritiene che fu la somiglianza dei due nomi Pietro e Petronilla ad associare le due figure. Certo è che a motivo di questa supposizione la Francia adottò la martire come propria patrona: la Francia è la prima figlia della Chiesa, come Petronilla era la figlia del primo capo della Chiesa.

La santa è raffigurata mentre viene guarita da san Pietro; i primi cristiani la rappresentavano con una scopa; spesso è rappresentata come una giovane con un mazzo di chiavi e un ramo di palma e, raramente, accompagnata da un delfino.

 

Visitazione della Beata Vergine Maria

 

Data  31 maggio (forma ordinaria)

2 luglio (forma straordinaria)

Religione    Cattolicesimo

Oggetto della celebrazione :   Visita di Maria a Elisabetta

Feste correlate     Annunciazione

Data d’istituzione: 1263

 

La Visitazione della Beata Vergine Mariaè una festa liturgica della Chiesa cattolica che si celebra il 31 maggio (con l’attuale ordinamento dell’anno liturgico: novus ordo): cade infatti dopo la solennità dell’Annunciazione a Maria(25 marzo), ma prima della Natività di san Giovanni Battista, fissata al 24 giugno (la data tradizionale della Visitazione, invece, ossia il 2 luglio, è rimasta tale nella cosiddetta forma straordinaria).

La festa ricorda la visita che Maria Vergine fece alla sua parente Elisabettadopo avere ricevuto l’annuncio (Annunciazione) che sarebbe diventata madre di Gesù per opera dello Spirito Santo.

In questa veste, Maria è chiamata Madonna della Visitazione ovvero Maria Santissima della Visitazione.

Racconto biblico

Nell’Annunciazione, il Signore Dio per mezzo dell’arcangelo Gabriele chiedeva la disponibilità di Maria a ricevere un figlio, il Cristo; ma avendo Maria desiderato la verginità, l’angelo spiegò che la concezione sarebbe stata miracolosa per opera dello Spirito Santo, e per esemplificare la potenza di Dio, annunciava l’incredibile maternità di sua cugina Elisabetta, già al sesto mese di gravidanza, nonostante la sua presunta sterilità e anzianità. Elisabetta era sposata con Zaccaria, sacerdote del tempio di Gerusalemme, e quindi della tribù di Levi.

 

Dopo l’annunciazione e ricevuto lo Spirito Santo, Maria si recò da Nazaret in Galilea a trovare Elisabetta in Giudea, in una città tradizionalmente ritenuta Ain-Karim situata 6 km ad occidente di Gerusalemme.

 

Quando Maria giunse nella casa di Zaccaria, Elisabetta ebbe la percezione di trovarsi di fronte alla donna che portava in grembo il Cristo, lodando Maria per essere stata degna e disponibile al progetto di Dio. In risposta alla lode, la Vergine Maria espresse il ringraziamento a Dio attraverso quello che è conosciuto come il “Magnificat” riportato dall’evangelista Luca e denso di reminiscenze bibliche.

Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi, cioè fino alla nascita di suo nipote Giovanni, il futuro Battista.

Culto

 

Celebrata dai frati minori fin dal 1263, l’istituzione di tale festa è dovuta all’Ordine francescano.

Fu poi papa Urbano VI ad estendere la festa a tutta la Chiesa latina nel 1389, mentre il sinodo di Basilea, nella sessione del 10 luglio 1441, confermò la festività della Visitazione, dapprima non accettata dagli Stati che parteggiavano per l’antipapa. In accordo con quanto descritto dal Vangelo secondo Luca, in cui si narra che Maria rimase da Elisabetta fino alla nascita di Giovanni Battista, e presumendo un’attesa di altri otto giorni per il rito dell’imposizione del nome, la festa veniva originariamente celebrata il 2 luglio, cioè al termine della visita di Maria. Tuttavia il calendario liturgico ha successivamente abbandonato la data tradizionale, fissando la festività all’ultimo giorno di maggio, cioè al termine del mese mariano.

Rimane ancora traccia dell’antica data del 2 luglio, nella forma straordinaria del rito romano e in alcuni luoghi: a Enna, dove è patrona, dove si celebra la festa della Madonna della Visitazione con una sontuosa festa, ricca di folklore e devozione.

A Siena, dove ancora oggi si corre il Palio il giorno 2 luglio in onore della Visitazione di Maria Santissima o Madonna di Provenzano.

E a Matera, dove dal 1389 in poi la festa patronale della Madonna della Bruna si svolge il 2 luglio. Papa Urbano VI già vescovo di Matera, istituì la festività sulla scorta dell’esperienza materana.

 

Al mistero della Visitazione sono dedicati diversi ordini e congregazioni religiose: l’Ordine della Visitazione di Santa Maria, le Ancelle della Visitazione, le suore della Visitazione del Giappone, le povere figlie della Visitazione di Maria Santissima.

Quando Maria giunse nella casa di Zaccaria, Elisabetta ebbe la percezione di trovarsi di fronte alla donna che portava in grembo il Cristo, lodando Maria per essere stata degna e disponibile al progetto di Dio. In risposta alla lode, la Vergine Maria espresse il ringraziamento a Dio attraverso quello che è conosciuto come il “Magnificat” riportato dall’evangelista Luca e denso di reminiscenze bibliche.

Il cantico (Lc1,46-55) è scritto nell’originale in greco, così come tutto il Vangelo di Luca.

 

L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente

e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati,

ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen.

 

Il 31 maggio si ricordano anche:

 

San Silvio di Tolosa, vescovo

San Vitale di Assisi, monaco eremita

Santa Camilla Battista da Varano Clarissa Francescana

Beato Mariano da Roccacasale Francescano

Beato Nicolas Barré Religioso, fondatore

Venerabile Massimo Rinaldi

Serva di Dio Flora De Santis (Madre Flora) Fondatrice

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