Il titolo di Consolatrice degli Afflitti attribuito a Maria, madre di Gesù, risale ai primi tempi del Cristianesimo.
Maria, madre certo “divina”, ma anche umana e quindi trafitta dal dolore di un Figlio morto in Croce, viene “Consolata” dal Suo stesso Figlio! Perché Lui stesso ha detto: “Venite a me, voi che siete affaticati e oppressi» (Mt 11,28) e «Beati gli afflitti (Mt 5,5). Perché? Perché gli afflitti, che, ieri come oggi, costituiscono una moltitudine di diseredati ed emarginati, bisognosi di tutto: di guarigione se ammalati, di considerazione se emarginati, di sollievo se tormentati, di liberazione se oppressi, possono essere consolati dal Signore, che si è incarnato attraverso Maria, ed ha potuto annunciare il tempo del regno di Dio, in cui: «chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo» (Sal 126,5), il tempo cioè della consolazione degli afflitti. Ed è Gesù la fonte di ogni consolazione: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò» (Mt 1 1,28).
Colei che ha accettato di soffrire di essere afflitta, perché tuto questo si compisse, è Maria Consolatrice, “Consolata” che si celebra oggi.
Ed il popolo di Dio, ora a Lei si rivolge: «A te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime». Una delle più appassionate invocazioni delle litanie lauretane è proprio il titolo: «Consolatrix afflictorum», consolatrice degli afflitti.
La città d’elezione della Consolata è Torino. Con i Savoia particolarmente devoti ala Madonna e a questo culto.
Già all’epoca dei Protomartiri esisteva una chiesa aLei dedicata a ridosso delle mura.
Ettore fu un martire al tempo di Diocleziano, probabilmente in Grecia
La fortuna del nome, più che al santo poco conosciuto, la si deve all’eroe omerico dell’Iliade, ucciso in una sfida a Troia da Achille, determinato a vendicare la morte dell’amico Patroclo, ucciso appunto da Ettore figlio di Priamo e strenuo difensore della città.
Il nome deriva dal greco ‘Héktor’ latinizzato in Hèctor e significa ‘sostenitore’, ‘che trattiene fortemente, che tiene saldo’, ‘reggitore’ (del popolo) tenace.
E’ in uso anche il femminile Ettorina.
Sant’Adalberto di Magdeburgo, vescovo
San Baino di Thérouanne, vescovo e abate
Santa Benigna di Breslavia
Santa Edburga di Caistor
Santa Elia di Ohren, badessa
San Giovanni da Matera, abate
San Giovanni Battista Zola, sacerdote e martire
San Gobano, eremita
San Lucano, presunto vescovo di Sabiona
San Metodio, vescovo di Olimpia e martire
San Silverio, papa e martire
Beato Dermot O’Hurley, vescovo e martire
Beati Francesco e Mario Pacheco e compagni, gesuiti martiri in Giappone
Beato Giovanni Gavan, martire in Inghilterra
Beata Margherita Ball, madre di famiglia, martire
Beata Margherita Ebner, domenicana
Beato Paolo Xinsuki, martire in Giappone
Beato Tommaso Whitbread e compagni, martiri