Il 6 marzo è il 65º giorno del Calendario Gregoriano (il 66º negli anni bisestili). Mancano 300 giorni alla fine dell’anno.
Ricorrenze religiose:
Sant’Agnese di Boemia, monaca
San Cadroe, abate
San Ciriaco di Treviri, sacerdote
Santa Coletta di Corbie, clarissa
San Crodegango di Metz, vescovo
Sant’Evagrio di Costantinopoli, vescovo
San Fridolino, abate
San Giuliano di Toledo, vescovo
San Marciano di Tortona, vescovo e martire
Sant’Ollegario di Tarragona, vescovo
Santi Quarantadue Martiri di Amorio in Siria
San Vittore e compagni, martiri di Nicomedia
Sant’Ezio
Sant’Eustazio, Patriarca di Antiochia – Chiesa Copta
Beato Ponzio di Polignac, vescovo di Clermont
Beata Rosa da Viterbo, vergine
Voi parliamo di:
San Giuliano di Toledo
Giuliano di Toledo (Toledo, 642 – Toledo, 6 marzo 690) è stato arcivescovo di Toledo per dieci anni, scrittore prolifico e storico della Spagna visigota, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Agiografia
Nacque a Toledo, allora capitale del regno visigoto di Spagna, da genitori cristiani di probabile ascendenza ebraica. Fu battezzato nella cattedrale di Toledo, la sua educazione fu seguita dal vescovo Eugenio II. Seguì la vocazione monastica e prese i voti religiosi nel monastero di Agalai, di cui dopo divenne abate. Suo fedele e fraterno amico fu Gudila Levita. Presto però, per la scarsità di sacerdoti, furono chiamati ad incarichi importanti nella diocesi di Toledo, Gudila divenne arcidiacono, ma morì successivamente ancora in giovane età, mentre Giuliano svolse la sua opera, con grande diplomazia, nella Curia vescovile di Toledo e alla morte del vescovo Quirico venne nominato vescovo dal re Vamba e poi consacrato nel 680.
Fu coinvolto nell’episodio della deposizione del re da parte di un gruppo di nobili dissidenti capeggiati dal conte Ervige, che gli fece credere che Vamba volesse abdicare ed entrare in convento. Poi Ervige somministrò una pozione soporifera al re e chiese a Giuliano di praticargli la tonsura. Quando il re si risvegliò fu troppo tardi, perché secondo le leggi di allora, ormai era divenuto religioso e non poteva tornare indietro. Giuliano descrisse quest’episodio nella sua opera Historia rebellionis Pauli adversus Wambam.
Durante il suo episcopato presiedette quattro concili: il XII nel 681, il XIII nel 683, il XIV nel 684 e il XV nel 688, in quest’ultimo fu condannata l’eresia monotelita di Apollinare, con un decreto aggiunto, in cui Giuliano confermò la propria posizione teologica sulle Due volontà di Cristo, tema al quale si dedicarono 17 canoni.
Su richiesta di Ervige, nel 686, scrisse il De comprobatione aetatis sextae contra Judaeos, un’opera dagli accenti antisemiti che preconizzava la conversione degli ebrei. Giuliano scrisse molte altre opere; fra queste, una che proponeva la revisione della liturgia mozarabica e i tre libri intitolati Prognostica, che si occupano dei novissimi.
Giuliano fu sempre estremamente umile e disponibile ad aiutare tutti i poveri che bussavano alla sua porta.
Morì il 6 marzo 690.
Fu seppellito nella chiesa di santa Leocadia a Toledo. All’approssimarsi della conquista araba della città (711), le sue reliquie, assieme a quelle dei suoi predecessori e di santa Leocadia, furono traslate e nascoste altrove, forse ad Oviedo.