Il Santo del giorno, 8 Settembre: Natività della Beata Vergine Maria
Molti, attingendo alle profonde radici ebraiche del Cristianesimo, paragonano, la Madre di Dio, al Tempio di Salomone: questo è preparato, in pietra, come Maria in purezza e in doni spirituali, per accogliere Dio.
Ma oggi si celebra la nascita miracolosa e verginale della Madonna, la prescelta Madre di Dio che metterà al mondo, allo stesso modo, concependo e mettendo (anche senza dolore!) in modalità soprannaturale, il Figlio di Dio, venuto al mondo per togliere il marchio del Peccato Originale e quindi rinnovare l’Alleanza tra Dio e uomo.
Questa celebrazione, che ricalca sul Cristo le prerogative della Madre, (Figlia del tuo Figlio, la definiva Dante!) è stata introdotta dal papa Sergio I (sec. VII) nel solco della tradizione orientale.
La Natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia,come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore.
Come per il Figlio, anche la Madonna, non è figlia del proprio padre terreno, Gioacchino, ma di Dio. E la sua nascita, come per il Cristo, verrà preannunciata da un Angelo!
Martirologio Romano: Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nata dalla discendenza di Abramo, della tribù di Giuda, della stirpe del re Davide, dalla quale è nato il Figlio di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo per liberare gli uomini dall’antica schiavitù del peccato.
Nella data odierna le chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita di Maria, la madre del Signore.
La fonte prima che racconta l’evento è il cosiddetto Protovangelo di Giacomo, secondo il quale Maria nacque a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna.
Qui, nel IV secolo, venne edificata la basilica di Sant’Anna e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la Natività della Madre di Dio. La festa si estese poi a Costantinopoli e fu introdotta in occidente da Sergio I, un papa di origine siriana.
«Quelli che Dio da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati»: Dantesembra quasi parafrasare il versetto di San Paoloquando definisce Maria: «termine fisso d’eterno consiglio».
Dall’eternità, quindi, il Padre opera per la preparazione della Tuttasanta, di Colei che doveva divenire la madre del Figlio suo, il Tempio dello Spirito Santo.
La geneaologia di Gesù, proposta dal Vangelo di Matteo, culmina nell’espressione «Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo». Con Maria, dunque, è venuta l’ora del Davide definitivo, della instaurazione piena del regno di Dio. Con la sua nascita inoltre prende forma il grembo offerto dall’umanità a Dio, perché si compia l’incarnazione del Verbo nella storia degli uomini.
Maria bambina infine è anche immagine dell’umanità nuova, quella da cui il Figlio suo toglierà il cuore di pietra per donarle un cuore di carne che accolga in docilità i precetti di Dio.
Onorando la natività della Madre di Dio, si va al vero significato e il fine di questo evento che è l’incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio. E’ questo del resto, il motivo per cui di Maria soltanto (oltre che di S. Giovanni Battista e naturalmente di Cristo) non si festeggia unicamente la “nascita al cielo”, come avviene per gli altri santi, ma anche la venuta in questo mondo.
In realtà, il meraviglioso di questa nascita non è in ciò che narrano con dovizia di particolari e con ingenuità gli apocrifi, ma piuttosto nel significativo passo innanzi che Dio fa nell’attuazione del suo eterno disegno d’amore. Per questo la festa odierna è stata celebrata con lodi magnifiche da molti santi Padri, che hanno attinto alla loro conoscenza della Bibbia e alla loro sensibilità e ardore poetico. Leggiamo qualche espressione del secondo Sermone sulla Natività di Maria di S. Pier Damiani: “Dio onnipotente, prima che l’uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l’umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria”.
Oggi è un giorno base, un passo decisivo, per i Cristiani, in cui Dio mette in pratica una fase fondamentale del suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla.