Il Santo del giorno, 8 Gennaio: S. Apollinare, S. Gudula

Sant’ Apollinare di Gerapoli, Vescovo

 

Visse al tempo dell’imperatore Marco Aurelio (161-80) e fu senza dubbio uno dei presuli di maggior rilievo dell’Asia. Ciò si ricava dal numero e dalla risonanza delle sue opere, che, sebbene oggi perdute, conosciamo attraverso la testimonianza di altri. Si parla di una sua apologia a Marco Aurelio, di cinque libri ai Greci, di due ai Giudei, di due sulla Verità e di diversi altri contro l’eresia dei Frigi o montanismo; ancora: ad uno scritto di lui sulla Pasqua e ad un trattato sulla Pietà. Sappiamo che il vescovo di Antiochia Serapione diffondeva tra i suoi fedeli le opere di Apollinare come la più forte requisitoria contro gli errori dei suoi tempi.

Fu introdotto nel Martirologio Romano dal Baronio, il quale assegnò senza ragione la sua festa all’8 gennaio. Altri preferiscono celebrare la ricorrenza il 7 febbraio. Mancano le prove della venerazione prestatagli dagli antichi.

 

Santa Gudula Vergine  (Hamme, Belgio, 650 – 712 circa)

Patronato: Belgio, Bruxelles

Etimologia: Gudula = buona, gentile, dal celtico

Emblema: Lanterna, Candela

8 genn sainte_gudule

sainte_gudule Bruxelles

Santa Gudula, oggi festeggiata dal Martyrologium Romanum, è la patrona del Belgio ed in particolare di Bruxelles, capitale belga, ove le è dedicata una grande chiesa. Poche sono però le notizie certe sulla sua vita. Nell’XI secolo Hubert di Brabante asserì aver tratto spunto nello scrivere la vita della santa da una versione più antica. Gudula fu esponente di una famiglia impregnata di santità: suo padre, il conte Witger, divenne poi monaco, sua madre fu Santa Amalberga, santa fu anche sua sorella Raineld, nonché le sue cugine Gertrude di Nivelles e Begga, figlie dei santi Pipino di Landen ed Ida di Nivelles.

La giovane Gudula fu educata nel monastero di Nivelles sotto la guida della cugina Santa Gertrude, sua madrina. Dopo la sua morte visse con i genitori presso Hamme, nei pressi di Alost nel Brabante, dedita alla preghiera, digiuni ed opere di carità. Ogni giorno all’alba si recava all’alba sino alla chiesa di Moorsel, distante quattro chilometri da casa, per vegliare in orazione.

La tradizione di raffigurare la santa con una lanterna od una candela accesa nasce proprio da questa narrazione e la legenda vuole che spesso il diavolo tentasse di spegnerla con un soffio. La medesima rappresentazione è riscontrabile in Santa Genoveffa di Parigi.

Gudula morì assai probabilmente verso l’anno 712 ad Hamme, sua città natale, e fu sepolta dinnanzi al portale della chiesa. Durante il regno di Carlo Magno, suo lontano parente, in quanto discendente di Pipini di Landen, le reliquie della santa vennero traslate dietro l’altar maggiore della chiesa del Santissimo Salvatore in Moorsel. Si dice che lo stesso imperatore fosse solito recarsi a pregare sulla sua tomba e fondò nei paraggi un monastero dedicato alla memoria della santa, poi distrutto dai normanni.

Nel 978, grazie all’intervento del conte di Lorena, i resti della santa furono trasferiti nella chiesa di Saint-Géry di Bruxelles, per poi essere nuovamente trasferiti nel 1047 nella più grande chiesa collegiata di San Michele, poi ribattezzata in onore di Santa Gudula. Le sue reliquie furono infine disperse per mano dei calvinisti nel 1579.

 

8 genn Gudula

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