TonioloChissà quanti studenti lucchesi, che hanno frequentato l’università a Pisa, conoscono il nome di Giuseppe Toniolo, fosse solo per gli istituti ed i pensionati a lui intitolati nella città sull’Arno. Infatti Toniolo, economista e sociologo italiano, tra i principali protagonisti del movimento cattolico italiano che era nato a Treviso, il 7 marzo 1845, morì proprio a Pisa, il 7 ottobre 1918, giorno in cui lo ricordiamo.

È ricordato soprattutto come il fondatore della Settimana sociale dei cattolici italiani, il cui centenario si è svolto nel 2007. È stato proclamato venerabile da Paolo VI il 7 gennaio 1971, beatificato il 29 aprile 2012 .

« Grande nella scienza, visse altamente di fede; indagando le giustizie sociali, fra le cifre delle statistiche, s’alzò potente alle più sublimi idealità, a tutti noi lasciando in eredità, esempio e richiamo, una vita di bontà, di pietà, di fatiche che sfiorando la terra, fu tutta di cielo, e un’aspirazione fervida e continua a Dio. »

(scrive Pietro Maffi, Cardinale che operò lungamente sulla costa tirrenica)

Nacque a Treviso, nella parrocchia di Sant’Andrea, nel 1845, in una famiglia della buona borghesia veneta. La famiglia si trasferì in varie città del Veneto per seguire il padre, ingegnere. Giuseppe frequentò le scuole medie nel Collegio di Santa Caterina – poi “Marco Foscarini” – a Venezia. Proseguì gli studi alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova, dove si laureò il 21 giugno 1867. Già l’anno seguente fu nominato assistente alla cattedra giuridico-politica dell’Università di Padova; nel 1873 conseguì la libera docenza in Economia politica.

Fu dapprima insegnante presso l’Istituto tecnico di Venezia (dal 1874); dopo una breve supplenza nell’Università di Padova, nel 1878 fu chiamato come professore straordinario di Economia politica nell’Università di Modena e Reggio Emilia. Rimase a Modena solo un anno: nel 1879 ottenne grazie a un concorso l’insegnamento della stessa disciplina nell’Università di Pisa. Nel 1882 fu nominato professore ordinario nell’ateneo toscano.Toniolo tenne la cattedra di Economia politica fino alla morte (1918).

Fondò nel 1893 a Pisa la «Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie», rivista scientifica che viene pubblicata ancora oggi.

Il 4 settembre 1878 sposò Maria Schiratti di Pieve di Soligo, dalla quale ebbe sette figli.

Giuseppe Toniolo morì nel 1918. Le sue spoglie riposano presso il Duomo di Santa Maria Assunta a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso.

Studioso dell’economia della Firenze medievale, Toniolo pensò di ritrovarvi un modello ancora valido ai suoi tempi: quello di una società in cui la cooperazione tra le varie corporazioni di arti e mestieri, avrebbe prodotto sia benessere per i lavoratori sia democrazia, in un’armonica civitas cristiana. Assertore della libertà di commercio, Toniolo invece non era fautore della libera circolazione dei capitali, convinto com’era che la finanza fosse strumentale all’economia reale e non dovesse mai ridursi a mero mezzo di arricchimento, a tutto vantaggio dei pochi percettori di rendita.

La figura di Giuseppe Toniolo occupa un posto importante nella storia del pensiero e dell’organizzazione del laicato cattolico. La sua azione risulta particolarmente importante perché fu svolta negli anni in cui – dopo la presa di Roma nel 1870 e prima del Concordato del 1929 – il Non expedit vietava ai cattolici la partecipazione diretta alla vita politica italiana, generando un vulnus democratico non indifferente. In questo senso, importante è stato anche il dialogo sempre cercato fra tutte le posizioni cattoliche, dalla meno transigente a quella più “pragmatica” di chi riteneva ormai possibile un’azione anche politica.

Nel dicembre 1889 Toniolo fondò a Padova l’«Unione cattolica di studi sociali», di cui fu il presidente; l’organismo tenne tre congressi: 1892 a Genova; 1894 a Milano e 1896 a Padova. In occasione del congresso di Milano, Toniolo formulò il primo programma sociale cristiano, chiamato Programma dei cattolici di fronte al socialismo (oggi noto come Programma di Milano, 3 gennaio 1894). Il “Programma di Milano” giunse a tre anni di distanza dall’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. Il Toniolo intendeva rilanciare i principii contenuti nell’enciclica: essa aveva avuto una ricezione iniziale molto favorevole, ma nei tre anni successivi gli animi si erano assopiti. Toniolo affermava la necessità di occuparsi della classe operaia per farla uscire dalla condizione di subalternità che la opprimeva. Proponeva coraggiosamente la ricostituzione degli enti morali ecclesiastici, incamerati dallo Stato, che per secoli avevano svolto una funzione essenziale nell’alleviare la miseria delle persone svantaggiate. Inoltre Toniolo suggeriva la realizzazione di una riforma agraria e sosteneva la necessità della creazione di associazioni operaie cattoliche. Per riassumere il suo programma in una frase coniò lo slogan: «Proletari di tutto il mondo unitevi in Cristo sotto il vessillo della Chiesa!».

Toniolo non fu mai propriamente impegnato nella sfera politica, ma fu tra i fondatori della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (1896).

La sua azione sociale fu contrassegnata da una profonda sintonia con il magistero ecclesiale. Inoltre, la sua formulazione del concetto cristiano di democrazia fu il punto di partenza di tutto il movimento della democrazia cristiana. Dopo lo scioglimento dell’Opera dei Congressi (1904), papa Pio X promosse la nascita di un nuovo organismo unitario e ne affidò la formazione al Toniolo. Egli riorganizzò l’azione dei laici cattolici nell’«Unione popolare».

Giuseppe Toniolo fu ispiratore e promotore della prima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che tenne a battesimo nel 1907.

Nel 1918, prima di morire, convinse padre Agostino Gemelli a fondare un istituto cattolico di studi superiori. Gemelli fondò l’istituto nel 1920. Da esso, appena un anno dopo, prese vita l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il contributo di Giuseppe Toniolo agli studi economico-sociali è testimoniato da numerose pubblicazioni. Nei primi saggi è visibile l’interesse alle problematiche legate alla divisione del lavoro e alla distribuzione della ricchezza.

La genesi storica dell’odierna crisi sociale-economica (1893), in cui indica come soluzione alla crisi il ritorno alla giustizia e alla carità nelle relazioni tra le classi, in obbedienza al magistero infallibile della Chiesa.

Dopo il 1893 Toniolo riprende le tematiche legate alla realtà contemporanea e al programma sociale cristiano, alternando studi di carattere applicato con interventi dottrinali, storici e critici, fino alle grandi sintesi di tipo sociologico:

Tra il 1908 e il 1921 furono pubblicati i primi tre volumi (Introduzione generale; Produzione; Circolazione) del suo Trattato di economia sociale. Quest’opera è considerata la sua più importante e quella che meglio riassume scientificamente la vastità della sua attività di studioso.

 

 

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