San Norberto è il fondatore, nel 1121, di un antico ordine monastico, che però si dedicò anche all’evangelizzazione “ad extra”, anticipando così l’avvento degli ordini mendicanti: i Premostratensi. Il nome viene dalla valle francese di Prémontré, nei pressi di Laon, dove il santo si era fermato insieme ad alcuni compagni. Uno dei santi patroni delle partorienti è un tedesco, ancorché proveniente da una regione oggi appartenente all’Olanda. Fu arcivescovo di Magdeburgo. Norberto era nato a Xanten, in Germania, tra il 1080 e il 1085. Fece vita mondana, ma poi un evento lo sconvolse e lo indusse a cambiare. Un fulmine gli cadde vicino, per fortuna solo tramortendolo. Divenne prete, fondò l’ordine – che presto si diffuse in Europa e anche in Palestina. Norberto diventava in sostanza un predicatore ambulante o Wanderprediger, cioè uno di quegli uomini che avevano scelto di aderire totalmente a Cristo, peregrinando per le varie regioni per insegnare, con l’esempio e con la parola, una via spirituale nuova di distacco dalle vanità del mondo. Fondato l’Ordine, cui sopra si è accennato, che proponeva la regola di Sant’Agostino (354-430) unita ai motivi benedettini del lavoro e della contemplazione, si attivò per la sua diffusione. Lui ed i suoi compagni e compagne, che vivevano, sia pure separati, nello stesso complesso monastico. Ma poco dopo, nonostante la clausura, il Papa aboliva il ramo femminile con una bolla apposita.
Morì nel 1134.
Etimologia: Norberto = uomo illustre del settentrione, dal tedesco
Oggi è festa anche a Fiesole, l’antica città estrusca da cui prese origine Firenze. Si celebra Alessandro vescovo.
Dopo i Longobardi, l’Italia era finita sotto i Franchi, e i signorotti locali che si stavano rafforzando nei loro castelli contrastavano il potere alla Chiesa, che si era organizzata con i cosiddetti Vescovi-Conte. Così, Alessandro, vescovo di Fiesole, si portò nell’823 a Pavia dall’imperatore Lotario, (nipote di Carlo Magno) per rivendicare i beni della sua diocesi. Il re lo accolse benevolmente e, aderendo alle sue richieste, confermò a lui ed ai suoi successori i beni ingiustamente. I signorotti fiesolani, venuti a conoscenza della cosa, gli corsero incontro col pretesto di congratularsi con lui. Lo attesero sulle rive del Reno, presso Bologna, e qui, fingendo di aiutarlo ad attraversare il fiume, lo gettarono invece nei gorghi della corrente, dove trovò la morte. Era il 6 giugno.
Il suo cadavere fu trasportato a Fiesole per essere sepolto nella chiesa sorta sulle rovine del tempio pagano degli «Auguri». Poco tempo dopo alcuni ricercatori d’oro nei sotterranei delle chiese, ne profanarono la tomba, dalla quale il corpo di Alessandro emanò bagliori così fulgenti, che essi, datisi a precipitosa fuga, morirono dallo spavento e dal terrore.
Oggi si ricordano anche:
Sant’Eustorgio, secondo vescovo di Milano
San Gerardo dei Tintori, di Monza
San Gilberto, eremita ed abate in Alvernia
Santa Grazia venerata a Germano di Valstrona, martire
San Marcellino Champagnat
San Norberto, vescovo
Santa Paolina e familiari, martiri
Beato Bertrando di Aquileia, patriarca
Sant’ Alessandro di Fiesole Vescovo
Santi Artemio e Candida Sposi e martiri
San Bessarione Anacoreta
San Cerato (Cerazio) di Grenoble Vescovo
San Claudio di Condat Abate-vescovo
San Colmoco (Colman) Vescovo in Scozia
Beato Falcone Abate di Cava dei Tirreni
Beato Guglielmo Greenwood Sacerdote certosino, martire
San Iarlath Vescovo
Sant’ Ilarione il Giovane Archimandrita
Beato Innocenzo (Innocenty Jozef Wojciech) Guz Sacerdote e martire
Beato Lorenzo de Masculis da Villamagna
Santi Padri Mercedari di Avignone
Santi Pietro Dung, Pietro Thuan e Vincenzo Duong Martiri
San Raffaele Guizar Valencia Vescovo