il Santo del giorno, 6 agosto: Trasfigurazione di Cristo – Paolo VI
I Papi del passato, non quelli dei primissimi secoli, raramente sono assurti alla santità…anzi! Adesso che la Chiesa ha molto meno potere temporale (rispetto ad una volta, non ne ha proprio!) il vertice monarchico e teocratico del Vaticano ci offre spesso uomini degni degli onori degli altari.
La Trasfigurazione, passo non tenuto in considerazione dovuta, è invece il discrimen dei primissimi fedeli, tutti Ebrei, che vogliono differenziarsi proprio dalla religione d’origine: qui il Cristo si mostra come Messia!
Festa della Trasfigurazione di Cristo:
L’episodio della Trasfigurazione è narrato nei tre vangeli sinottici (Vangelo secondo Marco 9,2-8, Vangelo secondo Matteo 17,1-8, Vangelo secondo Luca 9,28-36).
Secondo questi testi Gesù dopo essersi appartato (si pensa sul Monte Tabor, una piccola montagna della Galilea) con i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, cambiò aspetto, mostrandosi ai tre discepoli con uno straordinario splendore della persona e uno stupefacente candore delle vesti.
In questo contesto si verifica l’apparizione di Mosè ed Elia (conferma che il Cristo è in piena continuità con la religione dei Padri ebraici, contraddizione mai appieno spiegata dalla Chiesa!!) che conversano con Gesù e si ode una voce, proveniente da una nube, che dichiara la figliolanza divina di Gesù.
Lo splendore di Cristo richiama la sua trascendenza, la presenza di Mosè ed Elia simboleggia la legge e i profeti che hanno annunciato sia la venuta del Messia, che la sua passione e glorificazione; la nube si riferisce a teofanie già documentate nell’Antico Testamento.
Papa Callisto III nel 1457 la inserì nel Calendario liturgico Romano come ringraziamento per la vittoria ottenuta sui Turchi a Belgrado il 6 agosto 1456 da János Hunyadi e Giovanni da Capestrano.