Il Santo del giorno, 30 Giugno: Protomartiri
Dopo il 24 giugno, quando si è celebrato il Battista, l’Anticipatore del Cristo; il 29 quando si sono festeggiati, Pietro, il fondamento della Chiesa, Paolo il fondamento della Dottrina e la sua diffusione al mondo, ecco che la Chiesa, attorno al Solstizio d’estate, asse dell’anno, pone anche il ricordo dei Primi Martiri, cioè: i Testimoni, della Fede che si sta radicando.
Perlopiù rimasti senza nome.
In questa ricorrenza, si vogliono commemorare i Primi martiri della Chiesa romana,santi rimasti perlopiù senza nome, i quali morirono atrocemente a causa della persecuzione scatenata dall’Imperatore Nerone (54-68) a Roma, a partire dal luglio 64 e protrattasi fino al 67.
La persecuzione seguì quasi immediatamente all’incendio di Roma, scatenatosi nella notte del 18 luglio 64 e fu un’iniziativa dell’Imperatore, il quale tentò di utilizzare questa mossa sanguinaria, anche per allontanare da sé l’ira del popolo. Lo storico latino Tacito che pur non vedeva di buon grado questa setta nascente, nei suoi Annales, non nascose una certa compassione verso i Cristiani, che però qualche ruolo nell’incendio di Roma, pare l’ebbero!
Altre voci, oggi considerate dagli storici, assolutamente false, addossavano la colpa a Nerone, che per questo ebbe mano fermissima e scaricò sui seguaci di Cristo le colpe che lo mettevano in cattiva luce di fronte ai suoi sudditi, accusandoli di qualsiasi calamità avventatasi su Roma. Le conseguenze del suo gesto furono atroci per i Cristiani e perdurarono per ben quattro anni. Anche S.Paolino, il mitico primo vescovo di Lucca, sarebbe caduto in questa persecuzione.
Le maggior parte delle esecuzioni, stando al racconto di Papa Clemente, avvenivano presso i giardini vaticani, messi a disposizione per questo scopo dal crudele Nerone. I metodi di esecuzione erano tra i più ambigui e non risparmiavano affatto crudeli beffe per i condannati. Numerosi cristiani, presso i giardini del colle Oppio, vennero cosparsi di pece e venne appiccato loro fuoco affinché fornissero luce nella notte; bambini e donne vennero ricoperti della pelle di alcuni animali e offerti in pasto alle bestie feroci; altri cristiani vennero invece crocifissi o ancora decapitati.
Tra le vittime più illustri di questa persecuzioni ci furono i due più grandi apostoli, capostipiti della Chiesa Romana: Pietro, condannato al supplizio della crocifissione nel circo neroniano, e Paolo, l’instancabile missionario, decapitato alle Aquae Salvie verso l’anno 65 (o 67).
Oggi ricordiamo anche:
Sant’Airick, eremita inglese del XII secolo
Sant’Adolfo di Osnabrück, vescovo
Santi Andronico e Giunia di Roma, sposi e discepoli di San Paolo
San Basilide di Alessandria, soldato e martire
Beato Basilio Velyckovskyj, vescovo e martire
Venerabile Cesare Baronio, cardinale e storico della Chiesa
San Bertrando, vescovo
Santa Clotilde, badessa
Santa Emiliana
Santa Erentrude, badessa austriaca
Beato Filippo Powell, martire
Beato Gennaro Maria Sarnelli, redentorista
San Ladislao I d’Ungheria, re d’Ungheria
Santa Lucina di Roma, martire
San Marziale di Limoges, vescovo e confessore
Sant’Ottone di Bamberga, vescovo
San Pietro di Asti, contadino
Santi Raimondo Li Quanzhen e Pietro Li Quanhui, martiri
Beato Raimondo Lullo
Sant’Ostiano
San Teobaldo di Provins, sacerdote ed eremita
Santo Yen, martire nel Tonchino
Beato Zenone Kovalyk, sacerdote e martire