Nell’evoluzione della storia, e quindi anche della crudeltà umana, con il crescere della pietà, si è arrivati ad avere anche un patibolo, composto di due legni, uno diritto e uno traverso, su cui si legavano o s’inchiodavano i condannati, come simbolo dell’amore per gli altri!
Il supplizio della croce era comune, purtroppo, specialmente nell’Oriente semitico, come a Cartagine. Non fu adoperato dai Greci che raramente: era infatti considerato come un mezzo infamante e tremendo di dare la morte, e si riservava agli schiavi, ai briganti, ai disertori.
A Roma, la crocifissione pare fosse adottata tardi e come forma eccezionale di supplizio ed è molto probabile che i Romani abbiano presa questa forma di supplizio dai feroci Cartaginesi, che ancora facevano sacrifici umani con dei bambini! Come accadeva a Mozia, vicino Marsala in Sicilia e ancora in Sardegna.
Per essere un supplizio infamante, la Croce entrò tardi come simbolo cristiano: in modo ampio, non prima del 314, quando Costantino abolì questa pena.
Proprio la madre dell’Imperatore (vedi la storia di Santa Elena al 18 agosto) con il suo viaggio a Gerusalemme, nel 326, per ritrovare i resti della Santa Croce, ha dato il via alla festa odierna, quella dell’Inventio Crucis, cioè del ritrovamento della Croce. (La storia lunga e complessa del ritrovamento e della divisione in tante chiese e luoghi delle reliquie, la trovate appunto, linciando alla vita di Sant’Elena).Qui diciamo brevemente che in effetti si parla del ritrovamento di tre croci. Forse rinvenute nei lavori di sterro, ordinati dallo stesso Costantino, del terreno sotto il tempio di Venere, eretto sul Calvario da Adriano.
Più tardi nel VII sec. quando si costruì la Basilica del Santo Sepolcro, le feste, come avviene a Lucca, furono due: il 3 maggio, il giorno antico del ritrovamento ed il 14 settebre, giorno data della dedicazione della Basilica di Gerulaselemme.
Mentre a Roma s’affermava la festa dell’Exaltatio, fissata al 14 sett.,(festa detta dell’esaltazione, perché il sacerdote in questa ricorrenza innalzava (esaltava) la croce esponendola alla venerazione dei fedeli), nelle Gallie s’era introdotta, e con successo, una festa Inventionis Sanctae Crucis stabilita al 3 maggio, che, espunta dal messale e dal calendario negli anni ’60, ma ha continuato ad essere celebrata localmente a livello diocesano, soprattutto nelle campagne, con Messe votive e processioni e feste che anche oggi, si tengono in moltissime parti d’Italia.
Gli apostoli Filippo e Giacomo il minore vengono ricordati nello stesso giorno odierno, poiché le loro reliquie furono deposte insieme nella chiesa dei Dodici Apostoli a Roma.
Filippo era originario della città di Betsaida, la stessa degli apostoli Pietro e Andrea. Discepolo di Giovanni Battista, fu tra i primi discepoli e godette certamente di una certa intimità con Gesù. Infatti a lui il Signore si rivolge all’atto della moltiplicazione dei pani, e a lui si indirizzano i gentili che vogliono parlare con il Salvatore. Portò il vangelo nella Scizia ove fondò una comunità di ferventi cristiani. Il seguito della sua vita è avvolto nell’oscurità, come pure la sua morte. La tradizione più comune afferma che Filippo morì crocifisso a Gerapoli, all’età di 87 anni.
Giacomo, forse cugino di Gesù, essendo figlio di Alfeo, ritenuto da alcuni, fuori dal Cattolicesimo, addirittura fratello del Signore, per altri, fratello di San Giuseppe. Ebbe un ruolo importante nel concilio di Gerusalemme (50 circa) divenendo capo della Chiesa della città alla morte di Giacomo il Maggiore. Scrisse la prima delle Lettere Cattoliche del Nuovo Testamento. Secondo Giuseppe Flavio (37 circa – 103) fu lapidato, forse per i contrasti dottrinali e sulla circoncisione, tra il 62 e il 66.

Cavagna G. P., I santi Filippo e Giacomo
Ancora, si ricordano,per il 3 maggio:
Sant’Alessandro I, papa
San Conlaedo, vescovo
San Filippo apostolo
San Giacomo il Minore, apostolo e vescovo di Gerusalemme
San Giovenale di Narni, vescovo
San Nicolò Politi, festa patronale di Alcara li Fusi
San Pellegrino Laziosi, religioso
San Stanislao Casimiritano, sacerdote
San Teodosio di Pecersk, monaco
Santa Viola, martire a Verona[1]
Sacra Spina, festa patronale di Cassano Magnago
Ss. Vergine Maria Regina della Polonia, Madonna nera di Częstochowa, patrona principale della Polonia
Beato Edoardo Giuseppe Rosaz, fondatore delle Suore Francescane Missionarie di Susa

Cima da Conegliano, Elena e l’Inventio Crucis

Inventio Crucis, Agnolo Gaddi, 1396

La Basilica dei Santi Apostoli dove furono portate le reliquie di Filippo e Giacomo il Minore