Il Santo del giorno, 29 Dicembre: Re Davide, antenato di Gesù – Tommaso Becket, Lord Cancelliere e Primate d’Inghilterra

 

Assassinato nella cattedrale, durante la Messa, molto probabilmente su mandato del Re, Thomas Becket divenne subito il simbolo della resistenza cattolica all’assolutismo politico inglese.

Re Davide, controverso secondo Re d’Israele e antenato di Giuseppe, padre putativo di Gesù

 

 

 

Davide(in ebraico דָּוִד בֶּן יִשַׁי, David ben Yishay) nacque anch’egli proprio a Betlemme, 1040 a.C. ca e morì come il suo Discendente, proprio a Gerusalemme, 970 a.C. ca.

Figlio di Iesse, è stato il secondo Re d’Israeledurante la prima metà del X secolo a.C.

Le sue vicende sono raccontate nel primo e nel secondo libro di Samuele, nel primo libro dei Re e nel primo libro delle Cronache.

Valoroso guerriero, musicista e poeta, accreditato dalla tradizione quale autore di molti salmi, Davide viene descritto nella Bibbia come un personaggio dal carattere complesso, capace al contempo di grandi crudeltà e generosità, dotato di spregiudicatezza politica e umana ma al tempo stesso in grado di riconoscere i propri limiti ed errori.

La vita di Davide è di particolare importanza nelle tre religioni abramitiche, l’Ebraismo, il cristianesimo e l’Islam.

Nell’ebraismo, Davide, della tribù di Giuda, è il re di Israele e da lui discenderà il Messia.

Nel cristianesimo, da Davide discende Giuseppe, padre putativo di Gesù. Nell’islam, Davide è considerato un profeta.

È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

 

Il racconto biblico: Davide il prescelto

Dio revocò la sua predilezione per Saul, re di Israele, a causa del suo rifiuto di sterminare gli Amaleciti e tutto ciò che apparteneva loro! Ed è ben strano un Dio che non solo chiede, ma si sdegna di un rifiuto, di sterminare un popolo!

Egli mandò quindi il profeta Samuelea Betlemme a cercare un nuovo re di Israele tra i figli di Iesse.

Quest’ultimo fece passare sette dei suoi figli davanti a Samuele, ma nessuno di loro era il prescelto. Allora Samuele gli chiese se ne aveva altri e Iesse rispose che il più giovane, Davide, fulvo di capelli e di bell’aspetto, era al pascolo con le pecore.

Quando gli fu portato davanti, Dio disse a Samuele: «Alzati, ungilo, perché è lui».

Intanto, dopo essere stato ripudiato da Dio, uno spirito cattivo era entrato in Saul, tormentandolo. Uno dei suoi servi gli suggerì di far venire un citarista, Davide, che con il suono della sua arpa avrebbe lenito le sue sofferenze. Saul si affezionò a Davide, facendolo diventare suo scudiero. Ogni volta che lo spirito cattivo veniva da Saul, Davide suonava l’arpa e lo calmava e lo spirito maligno si allontanava.

Davide e Golia

 

L’episodio biblico più famoso riguardante Davide, però è quello dello scontro con Golia, il gigante filisteo che terrorizzava e insolentiva gli ebrei, sfidandoli a duello.

Gli ebrei, accampati nella valle del Terebinto e guidati dal loro re, Saul, erano in guerra con i filistei, i quali annoveravano tra le loro file uno spaventoso gigante (alto sei cubiti e un palmo, praticamente: 2 metri e 77!)) dal nome Golia, armato con una corazza dal peso di 5000 sicli (diciamo: 50 Kg.). Per quaranta giorni, Golia sfidò l’esercito di Israele, nell’attesa che quest’ultimo scegliesse chi tra loro doveva affrontarlo: il vincitore avrebbe permesso al suo popolo di sottomettere quello del perdente.

A Davide fu chiesto dal padre di recarsi dai fratelli che si trovavano nell’accampamento, per portare del cibo e informarsi delle loro condizioni. Mentre si trovava nell’accampamento, Davide ascoltò l’ennesima sfida di Golia e si offrì, davanti a Saul, di affrontarlo, raccontando che era stato in grado di uccidere orsi e leoni per difendere il suo gregge. Saul lo vestì con la sua stessa armatura, ma Davide, fatti pochi passi, se la tolse non riuscendo a muoversi, e si diresse verso il campo di battaglia con la sua frombola e con cinque pietre lisce che aveva raccolto da un torrente. Golia, vedendo che si trattava di un ragazzo, lo derise. Ma Davide, presa una delle pietre che aveva con sé, la scagliò con la frombola, colpendo il gigante in piena fronte e facendolo crollare a terra morto. Davide si precipitò verso di lui e lo decapitò, utilizzando la spada dello stesso Golia. I filistei si diedero alla fuga ma vennero inseguiti e decimati dagli israeliti.

La vittoria rese Davide famoso presso gli ebrei e gli valse l’amicizia di Gionatan, figlio del re Saul.

Successivamente Davide avrebbe sposato la figlia del re, Mikal.

 

Davide e Mikal

Saul, sempre più irritato per la crescente fama di Davide, decise di dargli in sposa la figlia Mikal, a patto che uccidesse cento filistei: così facendo pensava che egli sarebbe andato incontro a morte sicura. Ma Davide superò la prova e prese in sposa Mikal.

Dopo un’altra grande vittoria di Davide contro i filistei, Saul decise di ucciderlo: Mikal lo aiutò a fuggire, facendolo calare da una finestra e mettendo un idolo nel letto per fare finta che egli, malato, stesse riposando.

Mentre era in fuga, Saul diede Mikal in sposa a Pati, figlio di Lais.

Nel frattempo Davide ebbe altre due mogli: Abigail e Ainoam.

Successivamente, mentre a sud, Davide regnava sulla Giudea e a nord Is-Bàal, fratello di Mikal e figlio di Saul, regnava sulle tribù di Israele, Davide chiese che Mikal tornasse da lui, in segno di alleanza tra i due regni: Is-Bàal acconsentì.

Qualche tempo dopo che era tornata, Mikal lo criticò perché lui aveva ballato parzialmente nudo durante una processione religiosa, mentre portava l’Arca dell’Alleanza a Gerusalemme appena conquistata. Mikal morì senza aver avuto figli con Davide.

 

Davide e Saul

 

La crescente fama di Davide irritò talmente Saul che Davide dovette fuggire. Davide andò da Samuele a Rama, gli raccontò di come Saul aveva cercato di farlo morire. Saul cercò più volte di riportare indietro Davide ma senza successo.

Quest’ultimo strinse un patto di amicizia con Gionata, il quale si dimostrò incredulo nel sapere che suo padre Saul voleva ucciderlo: ma dovette ricredersi. Infatti, il primo giorno di Luna nuova, Davide avrebbe dovuto sedere a tavola con Saul, ma non si presentò e neanche l’indomani. Saul si adirò e questo fu il segno che convinse Gionata circa i timori che gli aveva manifestato Davide.

Quest’ultimo andò quindi a Nob e si fece dare del pane consacrato dal sacerdote Achimelech e la spada che era stata di Golia. Mentre Davide si trovava a Mizpa in compagnia della sua famiglia, Saul venne a sapere che egli era stato a Nob.

Successivamente, Davide liberò Keila, sconfiggendo i filistei e insediandosi nella città. Venuto a sapere che Saul lo cercava, si rifugiò nel deserto di Maon. Anche qui Saul gli diede la caccia ma, quando stava per accerchiarlo, dovette rinunciarvi e andare via perché i filistei avevano invaso il paese.

Davide si rifugiò poi nel deserto. Saul, ancora una volta, andò alla sua ricerca e si addentrò in una caverna dove Davide era nascosto. Quando il re uscì fuori facendogli capire che se avesse voluto lo avrebbe potuto uccidere, Saul gli fu riconoscente e gli chiese di non sterminare la sua stirpe una volta che fosse diventato re di Israele.

Davide si nascondeva sulla collina e Saul vi si recò con tremila uomini per dargli la caccia. Mentre erano accampati e dormivano, Davide,di soppiatto, prese la lancia che era conficcata nel terreno e la brocca, entrambe vicino al capo di Saul, e si allontanò. Da lontano Davide gridò verso Saul, dicendo che non gli voleva alcun male visto che gli era andato vicino mentre dormiva portando via la lancia e la brocca.

Per non essere più perseguitato da Saul, Davide si stabilì presso i filistei; il re di Gath gli diede la città di Ziklag, dove si insediò insieme alle sue due mogli Ainoam e Abigail.

Qualche tempo dopo, Davide e i suoi uomini si aggiunsero ad Achis e ai filistei che avanzavano per affrontare gli israeliti, ma gli altri principi lo rimandarono indietro, perché non lo consideravano uno di loro. Tornato a Ziklag, la trovò sottosopra, devastata dagli Amaleciti, che avevano razziato tutto e portato via donne e bambini, tra cui anche le due mogli di Davide. Prese con sé i suoi 600 uomini e recuperò il bottino riportando indietro donne e bambini.

Intanto la fine di Saul era vicina, gli israeliti furono decimati: a soccombere anche i figli di Saul. Quest’ultimo, piuttosto che perdere la vita per mano dei filistei, preferì morire gettandosi sulla sua stessa spada e rimanendone trafitto.

 

Davide, re d’Israele

 

Il regno di Davide intorno al 1000 a.C.

Saul e Gionata rimasero uccisi durante la battaglia di Ghilboa contro i filistei e Davide ne fu molto addolorato.

Salì quindi a Ebron dove fu unto re di Giudea; intanto, a nord, il figlio di Saul, Is-Baal, era diventato re delle tribù d’Israele.

Ne conseguì una guerra civile tra Is-Baal e Davide, conclusasi con l’uccisione di Is-Baal per mano di due disertori, Baanah e Rekab, capitani del suo stesso esercito, i quali, sperando in un premio, portarono la sua testa a Davide: ma quest’ultimo, addolorato da tale visione, li fece giustiziare!

Con la fine della dinastia di Saul, tutti gli anziani di Israele si recarono a Ebron e Davide, all’età di 37 anni, fu unto re d’Israele e di Giudea.

Aveva trent’anni quando cominciò il suo quarantennale regno: a Ebron regnò sulla Giudea per sette anni e sei mesi mentre a Gerusalemme regnò su tutta Israele e la Giudea per trentatré anni.

Sconfisse i Gebusei, che abitavano Gerusalemme, e la nominò capitale del suo regno, mentre Hiram, re di Tiro, vi spedì messaggeri, alberi di cedro, falegnami e muratori per costruire la casa di Davide.

Davide portò l’Arca dell’Alleanza a Gerusalemme con l’intento di costruire un tempio. Ma Dio, per bocca del profeta Natan, gli proibì di farlo, dicendo che il tempio sarebbe stato costruito da generazioni future. Fece però un patto con Davide, promettendogli che egli avrebbe stabilito la casa di Davide in eterno: “… e il tuo trono sarà reso stabile per sempre.”

Per tutto il suo regno, l’Arca rimase nella tenda innalzata da Davide: da lì sarebbe stata spostata solo dopo la costruzione del Tempio di Salomone.

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