Beata Bianca d’Aragona Regina, mercedaria
Moglie di Re Giacomo II° d’Aragona, chiamato il giusto, la Beata Bianca, fu una Regina di estrema carità e pietà. Alla morte del marito vestì l’abito mercedario e visse come una semplice suora fra le altre religiose. Assidua nella preghiera, piena di ogni lode e meriti, mogrò santamente al Signore.
L’Ordine la festeggia il 12 novembre.
Santa Fausta Romana Vedova
Sec. I
Di lei c’è solo un accenno nell’agiografia cristiana. Lo si trova nella Passione di sant’Anastasia, dove si legge “Benché mio padre fosse un idolatra, mia madre Fausta è vissuta sempre fedele e casta. Essa mi ha fatto cristiana nella culla“.
Etimologia: Fausta = propizia, favorevole, dal latino
Questo è l’unico accenno esistente – ed esistente in un testo leggendario – sul conto della Santa che oggi ricordiamo. Una mamma che alleva nel Cristianesimo la propria figlia, fin ” dalla culla “. La moglie di un idolatra, che adora il “vero Dio”. Una sposa fedele, una donna casta. Può sembrare troppo poco a chi, esigente con gli altri più che con se stesso, chiede alla santità manifestazioni spettacolari e fatti inconsueti.
Ma era già un fatto inconsueto che, nei primi tempi del Cristianesimo, sì trovassero anime disposte al sacrificio e alla persecuzione per amore di quel Dio disprezzato dai pagani, rappresentato come un asino in croce e diffamato come un volgare malfattore.
Per gli apologisti, (ma anche per noi oggi!!!) la prima diffusione dei Cristianesimo fu già un miracolo per se stessa. Sarebbe bastato questo miracolo per dimostrare la divinità dei Cristo. Per la stessa ragione, bastava la conversione per dimostrare la santità dei primi cristiani. Non c’era bisogno di altro.
Non per nulla, i Cristiani dei primi secoli si chiamavano tutti, indistintamente, ” Santi ” detti allora, quando perdevano la vita per fede, Martiri cioè ” testimoni “.