Gontran_devant_Childebert_II

Antica miniatura di San Gontrano

 

 

Il 28 marzo è l’87º giorno del Calendario gregoriano (l’88º negli anni bisestili). Mancano 278 giorni alla fine dell’anno.

 

 

Oggi si celebrano:

 

San Castore, martire

San Cirillo di Eliopoli Diacono e martire

San Cono di Naso, monaco basiliano

San Giuseppe Sebastiano Pelczar, vescovo

San Gontrano, Re dei Franchi

Sant’Ilarione di Pelecete Egumeno (Abate)

Santi Prisco, Malco e Alessandro, martiri

San Proterio, Patriarca di Alessandria

Santo Stefano Harding, abate

San Tuotilo, monaco benedettino

Beato Antonio (Patrizi) da Monticiano, eremita agostiniano

Beato Cristoforo Wharton, martire

Beata Giovanna Maria de Maillé, vedova

Beata Renata Maria Feillatreau, martire

Beato Venturino da Bergamo

 

 

 

 

 

Gontrano (532 circa – 28 marzo 592) il cui nome in germanicco sta a significare: “corvo della guerra” o, in senso lato, “combattente funesto ai nemici”, fu un re franco della dinastia dei Merovingi che, dal 561 alla morte, regnò sulla Burgundia e che è anche venerato come santo dalla Chiesa cattolica per la sua opera di sostegno alla diffusione del cristianesimo.

 

Era il figlio quartogenito del re dei Franchi Sali, un popolo germanico, che entrò nel tardo Impero romano, come federati, e che abitavano una zona dell’attuale Olanda e da questa presero il nome e che diedero vita, proprio poco prima di Gontrano, alla legge Salica, celebre perché stabiliva i diritti medioevali di discendenza.

Alla morte del padre, Clotario dei Merovingi che era stata la prima dinastia regale dei Franchi, nel 561, i quattro figli si divisero, secondo la legge Salica, il regno del padre in quattro parti e a Gontrano toccò il regno di Orléans., al centro dell’attuale Francia.

 

Dopo la morte del fratello, il re di Parigi, Cariberto, senza eredi maschi, Gontrano estese i suoi domini aanche alla zona di quella che diverrà la capitale francese.

 

Cercò sempre, con poco successo, di mantenere la pace tra i regni franchi, intervenendo con la sua opera di mediazione, cercando di intervenire sempre a favore del fratello più debole per dirimere i contrasti che erano allora costanti e sfociavano in guerre civili e fratricide, con un turbinio di intrighi e di uccisioni davvero impressionante.

Non avendo eredi, essendogli premorti tutti i figli, nel 577, a Pompierre, adottò suo nipote Childeberto II, figlio di suo fratello Sigeberto I di Austrasia (ucciso per volere di Fredegonda vedova del re Chilperico, che governava la Francia ovest) e, col trattato di Andelot, del 28 novembre 587, dispose che alla sua morte gli succedesse come re di Burgundia.

 

Durante la guerra tra Visigoti e Suebi, Gontrano intervenne a favore di questi ultimi, inviando una flotta in Galizia, e intervenendo con le sue truppe nella penisola iberica, per contrastare il re visigoto, Leovigildo, che inviò contro Gontrano il figlio Recaredo, che sconfisse i Franchi.

Leovigildo allora offrì un’alleanza a Gontrano, che non solo la rifiutò, ma, con le sue truppe, entrò nuovamente nella penisola iberica dove fu nuovamente fermato da Recaredo.

Dopo la morte di Leovigildo, avvenuta durante la seconda invasione di Gontrano, Recaredo, nuovo re dei Visigoti, nel corso del 587, si convertì alla religione ortodossa (cattolica), ma nonostante la conversione dei Visigoti, Gontrano li attaccò per due volte in Settimania, venendo però sconfitto.

 

Gontrano morì, nel trentatreesimo anno di regno, il 28 marzo 592, a Chalon-sur-Saône, dove fu sepolto nella chiesa di San Marcello da lui fondata.

Il trono, senza alcuna opposizione, passò Childeberto II: la Burgundia andò così a formare un unico regno con l’Austrasia.

 

 

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