Il Santo del giorno, 28 Giugno: S. Ireneo, il “pacifico”, il primo ad elaborare la Dottrina cristiana

Ireneo fu il primo teologo cristiano a tentare di elaborare una sintesi globale del cristianesimo, all’interno di un periodo storico, la fine del II° sec., marcato da due grandi eventi: l’insorgere dello gnosticismo, che sosteneva l’esistenza di due Cristi, uno di natura divina e l’altro di natura umana, ed il diffondersi nel mondo pagano del neoplatonismo, filosofia di vasto respiro, che presentava molte affinità con il Cristianesimo.

Ireneo(dal greco, Eirēnáios, «pacifico») è considerano, a ragione, uno dei padri e fondatori della Chiesa.

Nato a Smirne in Asia Minore, cresciuto in una famiglia già cristiana, ricevette alla scuola di Policarpo, vescovo di Smirne (tradizionalmente ritenuto discepolo dell’apostolo Giovanni Evangelista. Fu vescovo della città di Lugdunum (attuale Lione) dal 177, in seguito alla morte, per martirio sotto Marco Aurelio, del primo vescovo della città san Potino, insieme ad altri 47 martiri. Fu anche inviato a Roma presso papa Eleuterio per dirimere questioni di ordine dottrinale.

Secondo la tradizione della Chiesa fu martire a sua volta, anche se scarse sono le notizie storiche sulla sua vita e morte. Il suo pensiero e le sue opere sono una testimonianza della tradizione apostolica, a quei tempi impegnata contro il proliferare di varie eresie, in particolare lo gnosticismo, di cui Ireneo fu un forte oppositore.

Ireneo fu il primo teologo cristiano a tentare di elaborare una sintesi globale del cristianesimo, all’interno di un periodo storico marcato da due eventi culturali di grande spessore: l’insorgere dello gnosticismo in ambito cristiano, la prima eresia in possesso di un buon impianto dottrinale che affascinava molti cristiani colti, che sosteneva l’esistenza di due Cristi, uno di natura divina e l’altro di natura umana, originati da due diversi eoni e il diffondersi nel mondo pagano del neoplatonismo, filosofia di vasto respiro, che presentava molte affinità con il Cristianesimo. Ireneo con la sua opera tentò di dare una risposta volta ad evidenziare gli errori contenuti nello gnosticismo, mentre nei confronti del neoplatonismo si aprì a un dialogo e fu disposto ad accogliere alcuni principi generali di questa filosofia.

Ireneo basa tutta la sua argomentazione su la radizione apostolica: sono i vescovi, in comunione con il vescovo di Roma, eredi, continuatori e custodi della Tradizione che è “pubblica”, “unica”, “pneumatica”, cioè guidata dallo Spirito Santo.

Ireneo fornisce la prova storica dell’effettiva antichità di alcuni vangeli apocrifi, in particolare del Vangelo di Tommaso. Infatti fino al 1945, anno della scoperta dei codici di Nag Hammadi, l’unico riferimento all’esistenza di questo e di altri testi considerati dalla Chiesa apocrifi ed usati e difesi dagli Gnostici, erano le citazioni di Ireneo nelle sue polemiche contro i valentiniani.

 

Oggi ricordiamo anche:

 

Sant’Ada di Le Mans

Sant’Attilio

Santa Bartolomea Capitanio, fondatrice delle suore della Carità

San Paolo I, Papa

Santa Potamiena d’Alessandria

San Papino martire

 

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