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Il 23 marzo è l’82º giorno del calendario gregoriano (l’83º negli anni bisestili). Mancano 283 giorni alla fine dell’anno.

 

Oggi si festeggiano:

 

San Benedetto Monaco in Campania, martire

Santi Domezio, Pelagia, Aquila, Eparchio e Teodosia, martiri

San Fingar (Guigner), martire in Cornovaglia

San Giuseppe Oriol Boguna, sacerdote

Sant’Ottone Frangipane, eremita

Santa Rebecca (Rafqa) Ar-Rayès, vergine

San Turibio de Mogrovejo, vescovo

San Vittoriano, martire

Santi Vittoriano, Frumenzio e compagni martiri

San Walter (Gualtiero) di San Martino di Pontoise, abate

Dionigi, patriarca di Alessandria – Chiesa cattolica copta

Nicone di Sicilia, martire – Chiesa ortodossa e Chiese greco-cattoliche di rito bizantino

Beata Annunciata Cocchetti Vergine

Beato Edmondo Sykes Martire

Beato Metodio Domenico Trcka, sacerdote e martire

Beato Pietro da Gubbio, agostiniano

Beato Pietro Higgins, martire

 

 

Parleremo per Voi, di un santo il cui nome è assai diffuso per la sua errata provenienza anglofona (che da noi sa tanto di esotico!):

 

Walter (Gualtiero) di San Martino di Pontoise

 

Walter (Fresnoy-Andainville, 1030 – Pontoise, 8 aprile 1099) fu un monaco benedettino francese, primo abate di Saint-Martin de Pontoise, abbazia ad un centinaio di Km. A nord di Parigi, a capo della quale era stato posto come abate e dalla quale, per il comportamento irrispettoso e lassista dei suoi confratelli, fuggì tre volte, ritirandosi da eremita o volendo andare a Roma dal Papa a denunciare la situazione.

Nato da una modesta famiglia in un piccolo paese della Piccardia (Francia settentrionale), il giovane Gauthier, alla francese, aveva studiato presto presso la vicina città di Amiens e terminato gli studi universitari direttamente a Parigi, dove prese la cattedra di filosofia retorica.

Il nome Walther, latinizzato in Gualtiero, pensato dai più come inglese, è in verità composto dalle radici germaniche walda (comandare) e harja (esercito) e può essere tradotto come comandante dell’esercito.

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