Il Santo del giorno, 20 Dicembre: San Zeffirino
Zefirino (Papa dal 199 al 217)
Divenne papa, e restò a capo della Chiesa per quasi 20 anni, e qui si trovò ad affrontare l’eresia Modalista, che aveva (a dire da parte della Chiesa di Roma) un’errata concezione dei rapporti tra Padre e il Figlio, concependo la Trinità solo come un modo di manifestarsi in diverse forme dello stesso unico Dio.
Fu il primo dei papi che vennero sepolti a Callisto sulla via Appia.
Etimologia:Zeffirino = dal nome del venticello primaverile
Lo Zèfiro o Zèffiro è un vento che soffia da ponente.
Il termine è derivato dal latino zephy̆rus che, a sua volta, tra origine dalla mitologia greca ove Zefiro, in greco Ζέφυρος / Zéphyros, è la personificazione del vento di ponente (ovest).
Nella lingua italiana Zeffìro è anche un nome proprio di persona, in questo caso però generalmente pronunciato con l’accento sulla seconda vocale.
Mito
Nell’Iliade Zefiro è un vento violento o piovoso, mentre più tardi sarà considerato leggero, simile alla brezza, e messaggero della primavera.
Secondo Esiodo è figlio di Astreo (o di Eolo, dio dei venti) e di Eos (l’aurora), e vive in una caverna in Tracia.
Zefiro si unì all’arpia Celeno, che aveva preso le sembianze di una giumenta; dalla loro unione sarebbero nati Xanto e Balio, i cavalli immortali di Achille.
Innamoratosi del giovane principe spartano, Giacinto, lo contese ad Apollo. Un giorno, accecato dalla gelosia, Zefiro deviò un disco lanciato dal dio, che colpì Giacinto, uccidendolo.
Un’altra tradizione lo fa marito della ninfa Clori, dea dei fiori, dalla quale ebbe Carpo, il frutto.
Zefiro viene raffigurato come un giovane alato, che tiene in mano un mazzo di fiori primaverili.
Dai Romani Zefiro veniva chiamato Favonio.
Martirologio Romano: A Roma accanto al cimitero di Callisto sulla via Appia, deposizione di san Zefirino, papa, che governò per diciotto anni la Chiesa di Roma e diede mandato al suo diacono san Callisto di costruire il cimitero della Chiesa di Roma sulla via Appia.
Emblema: Palma
Nativo di Roma, in qualche annuale, appare sotto il nome di Geferino.
Il suo papato iniziò sotto il terrore di Settimio Severo, il quale convinto assertore della religione politeistica, oltre che per pratici motivi attinenti il dominio delle provincie romane, aveva sposato Giulia Domna, di un antico casato sacerdotale dell’antica città siriana di Emesa, dove veniva praticato il culto al “dio sole”.
La scintilla, che innescò nuove crudeli repressioni, fu la mancata partecipazione dei cristiani, ai festeggiamenti del decennale dell’imperatore, pro salute imperatorum, perchè marcatamente pagani: ato apertamente sovversevivo.
Oltre a ciò, dovette continuare a combattere ulteriori eresie, contrastato da Ippolito sul metodo di lotta e che sfocerà successivamente nel primo scisma cristiano, quello di Ippolito, primo antipapa.
Sant’ Ippolito fu teologo e scrittore di cultura greca, divenne esponente della teologia del logos. Avversario di Zefirino e di quello che diventerà papa e santo Callisto. Fu probabilmente in contatto con la dinastia dei Severi, ma dagli stessi abbandonato e deportato in Sardegna, da Massimo il Trace, dove trovò il martirio.
Nonostante tutto però, Zefirino riuscì ad organizzare ancora di più la gerarchia ecclesiastica nominando per la prima volta un suo vicario (Callisto) con compiti più pratici che teologici.
A lui, si deve la volontà di organizzare i cimiteri cristiani che furono spostati dalla via Salaria alla via Appia,dove già esistevano quelli di Pretestato e Domitilla.
Uno dei cimiteri fu chiamato “la cripta dei papi” dove, il primo ad esservi tumulato, fu proprio Zefirino.
Oggi si ricordano anche: Abramo e Coren, confessori e martiri del popolo armeno.