Il Santo del giorno, 20 Aprile: Santa Agnese da Montepulciano
Il 20 aprile è il 110º giorno del Calendario Gregoriano (il 111º negli anni bisestili). Mancano 255 giorni alla fine dell’anno.
I santi di oggi:
Sant’Agnese Segni di Montepulciano, vergine
Sant’Anastasio di Antiochia, vescovo e martire
San Donnino di Digne, vescovo
Sant’Elena di Laurino o Elena Consalvo, solitaria
Sant’Endelienta o Endelienda, vergine
San Marcellino di Embrun, vescovo
San Marciano di Auxerre, monaco
San Nataele, apostolo – Chiesa Maronita
Santa Sara di Antiochia, martire
San Secondino di Cordova, martire
Santi Sulpicio e Serviziano, martiri
San Teodoro Trichinas, monaco
Sant’Ugo d’Anzy-le-Duc, monaco
San Vione di Osnabruck, vescovo
Beato Alfonso da Oria, francescano
Beato Anastazy Jakub Pankiewicz, sacerdote e martire a Dachau
Beato Antonio Page, martire
Beata Chiara Bosatta, vergine
Beato Domenico Vernagalli, confessore
Beato Francesco Page, gesuita, martire
Beato Geraldo de Salis
Beati Giacomo Bell e Giovanni Finch, martiri
Beato Maurizio Mac Kenraghty, sacerdote e martire
Beata Oda, monaca premostratense
Beati Riccardo Sargeant e Guglielmo Thomson, martiri
Beato Roberto Watkinson, sacerdote, martire
Beato Simone da Todi
Abbiamo scelto ancora una santa a noi vicina, e, cioè toscana:
Agnese Segni di Montepulciano (Gracciano, 1268 circa – Montepulciano, 20 aprile 1317) appartenente al secondo Ordine domenicano;
Di nobile famiglia toscana, entrò giovanissima nel monastero delle “sorelle del sacco” di Montepulciano, suore di clausura, chiamate così per il rustico sacco che vestivano. Dopo sei anni si trasferì nel nuovo convento di Proceno, presso Viterbo, divenendone badessa l’anno successivo. Nel 1306 fondò a Montepulciano un monastero intitolato a Santa Maria Novella, inizialmente soggetto alla regola di sant’Agostino, ma presto passato sotto la cura dei frati domenicani. Divenutane priora, mantenne la carica sino alla morte.

Gracciano, casa nativa di Sant’Agnese
Numerose furono le occasioni in cui Agnese intervenne in città come paciere e risolutrice delle controversie nelle lotte tra le famiglie nobili della località. Nel 1316 Agnese, su invito del medico e dietro le pressioni delle consorelle si recò a Chianciano, per curarsi alle terme. La sua presenza fu d’aiuto ai numerosi malati presenti nella località e Agnese operò numerosi miracoli, ma le cure termali non portarono alcun giovamento alla sua malattia, che peggiorò. Rientrata a Montepulciano, fu costretta a letto.

Altare dedicato a santa Agnese da Montepulciano nella chiesa domenicana di Friesach
Ormai in punto di morte Agense rincuorava le consorelle invitandole a rallegrarsi perché per lei era giunto il momento dell’incontro con Dio, ciò avvenne il 20 aprile 1317. I frati e le suore domenicane volevano imbalsamare il corpo di Agnese e per questo motivo furono inviati dei signori a Genova per acquistare del balsamo, ma ciò non fu necessario: dalle mani e dai piedi della santa stillò infatti un liquido odoroso che impregnò i panni che coprivano il corpo della santa e ne furono raccolte alcune ampolle. L’eco del miracolo, richiamò numerosi ammalati, che desideravano essere unti dall’olio miracoloso.
La sua figura godette di grande popolarità sin dalla morte grazie ad una biografia agiografica redatta da Raimondo da Capua: anche Caterina da Siena le fu devota e due delle sue nipoti furono monache nel suo convento.
Il suo corpo è conservato a Montepulciano, nella chiesa a lei intitolata, in un’urna collocata sopra all’altare maggiore. Nella sagrestia e nei locali del santuario sono contenute numerose testimonianze della santa.