Il Santo del giorno, 19 Aprile: S. Emma
Il 19 aprile è il 109º giorno del Calendario Gregoriano (il 110º negli anni bisestili). Mancano 256 giorni alla fine dell’anno.
Sant’Elfego di Canterbury, vescovo
Sant’Emma di Sassonia, vedova
Sant’Espedito di Melitene, martire
San Geroldo, eremita
San Giorgio d’Antiochia, vescovo
San Leone IX, Papa
San Mappalico, martire
Santa Santa Marta di Persia, vergine e martire
San Varnerio di Oberwesel, martire
Beato Bernardo di Sithiu, penitente
Beato Corrado Miliani di Ascoli, religioso
Beato Giacomo Duckett, martire
Per la diffusione del nome, parliamo di Emma.
Si trattava in origine di un diminutivo di altri prenomi germanici inizianti con il termine ermen, “totale”, “universale” (come Ermengarda, Ermentrude ed Ermenegilda); ha quindi lo stesso significato di Irma. Altre interpretazioni lo ricollegano al germanico imme, “valoroso”, “operoso”.
Venne introdotto in Inghilterra da Emma di Normandia, divenendo comune dopo la conquista normanna.
Emma è uno dei nomi più popolari attribuiti alle bambine nate negli Stati Uniti d’America.
Sant’Emma di Sassonia, vedova
Nel monastero di S. Ludgero, nella Ruhr, presso Dusseldorf, si conserva una reliquia della santa: una mano prodigiosamente intatta.

S. Ludgero a Werden, nella Ruhr, presso Dusseldorf
Moglie del conte Ludgero di Sassonia, rimasta vedova, ancor giovane e bella, ricca e senza figli, non ambì a seconde nozze e si mantenne costante nel suo nuovo programma di vita, fondato sulla totale dedizione alle opere di carità. Emma, seguendo un’infervorato consiglio di S. Bernardino da Siena, a coloro che avessero perso il marito, aveva scelto quest’ultima maniera di tendere alla perfezione, la più difficile e rara, soprattutto in epoca medioevale così dura e aspra.
La sua mano, giunta fino a noi intatta dopo nove secoli e mezzo dalla morte di questa santa dal nome fresco e pieno, è un segno emblematico della sua più cospicua virtù: la generosità. Anzitutto una prodigalità fattiva, di opere più che di parole. Tanto che alla sua morte, nel 1040, nulla possedeva.
Il suo corpo, privo della mano di cui si è parlato, riposa nella cattedrale di Brema.