il Santo del giorno, 15 Giugno: il Profeta Amos, un idealista! voleva infatti sconfiggere le tante ingiustizie che fanno parte, purtroppo! della vita dell’uomo!Come ieri Eliseo, il discepolo di Elia, anche oggi un profeta: Amos, profeta minore che si battè contro grandi mali: l’ingiustizia sociale e la degenarazione del culto.
Amos (Tekoa, VIII sec. a.C..) è stato uno dei profeti minori di Israele, le cui profezie sono riportate nell’omonimo libro biblico.
Il suo nome in ebraico significa Amosyah=”Jahvè solleva”/”Jhavè porta”. Nato in un villaggio non lontano da Betlemme, visse la sua missione nell’VIII secolo a.C. Profeta e scrittore ebbe il merito teologico di ammonire e denunciare un culto corrotto e ridotto a pura esteriorità, in un tempo in cui la prosperità cresceva in Israele.
Il Regno di Israele, dopo la fondazione avvenuta con il re Saul e gli anni di splendore sotto Re Davide e re Salomone, si trovò diviso in due entità statali: a nord Israele e a sud il regno di Giuda.
Amos profetizzò al tempo di Geroboamo II, tempo di prosperità notevole (la prosperità materiale fu accompagnata ben presto da una grave decadenza religiosa e morale). Questo profeta semplice, rude e schietto rimase colpito dalla corruzione dilagante che egli individuò in due settori soprattutto: l’ingiustizia sociale e la degenerazione del culto. Egli interviene contro tale stato di cose con la forza della parola profetica che da lui erompe implacabile e terribile. Il suo ministero non dovette durare più di un anno. In patria riprese le precedenti occupazioni e attese a riordinare i suoi oracoli.
Amos, semplice contadino e mandriano, fu chiamato improvvisamente dal Signore mentre seguiva il gregge (come egli stesso informa in 7,14-15) gli fu affidata la missione di predicare nei due regni e di ammonire il popolo che si era corrotto con il benessere.[3] Particolarmente fece pressioni sui sacerdoti e sui potenti che con la loro astuzia camuffavano abilmente le ingiustizie contro i poveri. Le sue predicazioni contro i costumi del tempo gli procurarono forti inimicizie, visto che fu anche espulso dalla città di Betel dal re Geroboamo su istigazione del sacerdote Amasia.
Molti sono i passi nel suo libro dove si ammonisce il ricco e dove si condanna la religiosità esteriore. Le sue profezie di sventura per una mancata conversione troveranno compimento nell’abbattimento del regno del nord da parte degli Assiri e nella conseguente deportazione del popolo di Israele e dei suoi notabili nel 722 a.C.
Oggi si ricordano ancora:
Sant’Abramo di St-Cirgue, monaco
Santa Barbara Cui Lianzhi, martire
Santa Benilde di Cordova, martire
San Bernardo di Mentone o di Aosta, sacerdote. Patrono delle Alpi e degli Alpinisti.
Sant’Esichio di Durostoro, martire
Santa Germana di Pibrac, vergine
Sant’Isfrido di Ratzeburg, vescovo
San Landelino, abate
San Lotario di Séez vescovo
San Pietro de Cervis, martire mercedario
Santi Vito, Modesto e Crescenzia, martiri
Beata Albertina Berkenbrock, vergine e martire
Beato Clemente Vismara, sacerdote missionario
Beato Ferdinando del Portogallo, principe
Beati Giovanni Rodriguez e Pietro da Teruel, mercedari
Beato Luigi Maria Palazzolo, sacerdote e fondatore
Beato Pietro Nolasco Perra, mercedario
Beati Pietro Snow e Rodolfo Grimston, martiri
Beato Tommaso Scryven, monaco certosino, martire