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Sant’Antimo, Fabio e compagni, (Massimo, Basso, Sisinnio, Diocleziano, Fiorenzo) martiri

 

Sant’Antimo, viveva nella capitale della Bitinia, regione che si affaccia sul Mar di Marmara, nell’odierna Turchia e che fu molto importante per l’espansione del Cristianesimo. Qui il maestro Antimo aveva con sé Fabio e diversi compagni che lo seguirono a Roma. E così si avvicina alla nostra Toscana dove in suo nome c’è un capolavoro assolutamente da vedere!

Antimo aveva curato e poi convertito un notabile romano, addirittura nipote dell’Imperatore, che, convertitosi per la guarigione, li volle tutti quanti con sé a Roma. Non sappiamo se tutti i martiri ricordati con Antimo venissero da Nicomedia o si siano trovati ed aggregati, come cristiani, a Roma. Qui però, tutti, trovarono dura sorte. Perseguitati, alcuni si rifugiarono ad Osimo, dove tre di loro (Diocleziano, Fiorenzo e Sisinnio) furono lapidati, per non voler abiurare dalla fede.

Fabio si rifugiò a Curi, la capitale dell’antica Sabina, vicino a Passo Corese e a Fara.

Antimo, invece, fu ospitato dal suo protettore in una villa sulla Via Salaria. Qui continuò a praticare attività di proselitismo, convertendo al cristianesimo un sacerdote del dio Silvano e inducendolo a distruggerne un idolo. Per questo motivo fu denunciato al proconsole Prisco, che lo fece gettare nel Tevere con un sasso legato al collo, ma il sacerdote sopravvisse e fu decapitato. La sepoltura avvenne in un oratorio dei dintorni, presso il quale Antimo aveva l’abitudine di pregare.

Ad ereditare il ruolo di Antimo fu Massimo, che però fu decapitato pochi giorni dopo, e fu a sua volta sepolto in un oratorio della Via Salaria. Presso questo oratorio fu sorpreso a predicare Basso, che fu arrestato e ammesso alla prova dell’abiura: avendo rifiutato di effettuare sacrifici in onore di Bacco e Cerere, fu massacrato nel mercato di Forum Novum. Simile sorte toccò a Fabio, che fu torturato e decapitato sulla Via Salaria.

Non v’è certezza sulla data di questi avvenimenti, non si sa neppure se siano stati prodotti dall’unione di diversi testi agiografici o se invece si tratti di un corpo unico.

Comunque sia, a Montalcino, in provincia di Siena, sorge una splendida Abbazia di Sant’Antimo, che secondo la tradizione avrebbe ospitato le spoglie del santo, addirittura portate lì da Carlo Magno.

 

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Crocifisso di S.Antimo

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Abbazia di Sant’Antimo: il presbiterio visto dal matroneo

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Il Cristianesimo annovera per la giornata odierna:

 

Sant’Antimo e compagni, martiri

Sant’Evellio, martire

San Fabio martire

San Francesco di Geronimo, sacerdote

San Gengolfo

San Gualtiero di Lesterps

San Giustino di Chieti, vescovo

Sant’Ignazio da Laconi, religioso

Sant’Illuminato, monaco

San Maiolo di Cluny, Abate di Cluny

San Maiolo di Adrumeto, martire

San Mamerto, vescovo di Vienne

San Matteo Le Va Gam martire

San Mucio, sacerdote e martire

San Nepoziano, sacerdote

Santa Rachele, moglie di Giacobbe

 

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