Il Santo del giorno, 1 Ottobre: Santa Teresa del Bambin Gesù, Dottore della Chiesa, Patrona dei Missionari e di Francia

Tutti abbiamo sentito parlare dei “remigini”, i bambini che andavano in 1° elementare proprio in questo giorno, ma nessuno sapeva che il loto nome dovuto a S.Remigio veniva da Lucca!

Oggi si ricorda soprattutto S. Teresa di Liseaux, grande mistica delle “piccole cose”

 

Thérèse Françoise Marie Martin (Alençon, 2 gennaio 1873 – Lisieux, 30 settembre 1897) è stata una monaca, mistica e drammaturga francese, meglio nota come santa Teresa del Bambino Gesù, nome con il quale è venerata dalla Chiesa cattolica. Carmelitana presso il monastero di Lisieux, è talora chiamata anche santa Teresa di Lisieux o santa Teresina, per distinguerla da Teresa d’Ávila. Suor Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo è il nome da lei assunto al momento della professione dei voti. La sua festa liturgica ricorre il 1º ottobre.

Monaca di clausura, paradossalmente è stata dichiarata patrona dei missionari, e, assieme a Giovanna d’Arco, anche patrona di Francia.

Il 19 ottobre 1997 fu dichiarata dottore della Chiesa, la terza donna a ricevere tale titolo dopo Caterina da Siena e appunto Teresa d’Ávila. L’impatto delle sue pubblicazioni postume, tra cui Storia di un’anima pubblicata poco tempo dopo la sua morte, è stato notevole.

La devozione a santa Teresa di Lisieux si è sviluppata dappertutto nel mondo.

Figlia di una coppia che commerciava in oreficeria, orologeria e nel “punto d’Alencon”, Louis Martin e Zélie Guérin, Thérèse perde sua madre all’età di quattro anni e mezzo.

Viene pertanto accudita dalle sorelle maggiori Marie e Pauline, che una dopo l’altra entrano al Carmelo di Lisieux, facendo però così rivivere alla bambina quel sentimento di abbandono già provato con la perdita della madre. Malgrado ciò, Teresa sente ben presto una chiamata alla vita religiosa e superando ogni ostacolo riesce infine ad entrare anch’essa come le sue sorelle al Carmelo di Lisieux all’età di quindici anni. Dopo nove anni di vita religiosa, di cui i due ultimi passati in una “notte della fede”, Teresa muore di tubercolosi il 30 settembre 1897, come si racconta nelle testimonianze del tempo tra le 19h20m e le 19h30m, all’età di 24 anni.

La novità della sua spiritualità, chiamata anche teologia della “piccola via”,dell’infanzia spirituale, ha ispirato numerosi credenti. Teresa propone di ricercare la santità, non nelle grandi azioni, ma negli atti quotidiani anche i più insignificanti, a condizione di compierli per amore di Dio.

In suo onore, è stata edificata la Basilica di Lisieux che è il secondo luogo di pellegrinaggio di Francia solo dopo Lourdes.

Teresa di Lisieux nella sua breve vita (oltre a scrivere poesie) si cimentò anche con l’arte dello spettacolo: il teatro. Compose infatti 8 lavori teatrali che mise in scena personalmente nel teatro del Carmelo, curandone personalmente non solo la scenografia ma anche i costumi, talvolta figurando come protagonista.

Remigio di Reims(Laon, 437 circa – Reims, 13 gennaio 533) è stato un arcivescovo cattolico franco.È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Nato probabilmente a Laon intorno all’anno 437, fu eletto arcivescovo di Reims all’età di 22 anni.

Riuscì, insieme a san Gildardo, a convertire il merovingio Clodoveo I, re dei Franchi, alla religione cristiana,con l’aiuto della sposa di quest’ultimo, Clotilde. Il re fu battezzato il 25 dicembre 496 nella Cattedrale di Reims.

Disse Remigio a Clodoveo la notte di Natale del 496: «Piega il capo, fiero Sicambro: adora ciò che hai bruciato e brucia ciò che hai adorato».

La leggenda vuole che lo Spirito Santo o un angelo, sotto forma di colomba, portasse al vescovo la santa Ampolla contenente l’olio santo: la cattedrale di Reims divenne quindi il luogo per la consacrazione dei re di Francia successivi.

Remigio morì il 13 gennaio dell’anno 532 (secondo altre fonti 533). Le sue reliquie si trovano nella basilica di San Remigio a Reims, dove era conservata anche la santa Ampolla fino alla sua distruzione in epoca rivoluzionaria (1793).

La memoria liturgica di san Remigio ricorre il 1º ottobre, giorno della traslazione delle sue reliquie da Lucca a Fosdinovo. Fino agli anni settanta[2] il primo ottobre era in Italia la data di inizio di tutte le scuole e i bambini di prima elementare erano detti “remigini”.Attualmente la memoria liturgica è il 13 gennaio, anniversario della morte.

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