il Peposo. Un piatto semplice, buono, e forse per questo massacrato con aggiunte che nulla hanno del vero peposo che ho imparato su “Mi ma cucinava così”. Lascio ad altri divertirsi sull’origine leggendaria del piatto e sui garzoni fiorentini del Brunelleschi. A me interessa nella sua semplicità ma soprattutto bontà.
Peposo
Compro 7/800 gr. di muscolo e un po’ di guancia di vitellone, diciamo un kg abbondante in tutto, circa 100 grammi d’aglio intero , 10 grammi di pepe in grani, sale grosso e copro di vino rosso. No olio, no rosmarino, no lauro o orbaco come lo chiamate voi, no peperoncino. Lo metto in forno a 90/100 °C per un paio d’ore finché la carne è bella cotta e tenera. Occorre magari bagnare con un po’ di vino ancora se il coperchio lascia sbuffare. Pane a fette un po’ tostato e come diceva Ezio: godi!!!
Ricordo la risposta di Ezio Lucchesi data alla brava Carla Salvini nel 2021 che proponeva un simil peposo, credo altrettanto buono….
“Brava per la tua ricetta ma non è il peposo.Il peposo si fa mettendo i pezzi di carne nella teglia, si aggiungono una decina di spicchi d’aglio, un cucchiaio di pepe in grani, un po di sale, si copre col vino e si mette in forno a cuocere per almeno tre ore a fuoco basso, un centinaio di gradi, lo lasci cuocere e lo guardi solo se il vino è evaporato, essendo una ricetta fiorentina per il vino ci vuole chianti”.
Io non ho il Chianti perché sono piemontese e di vini in casa ne ho di locali anche corposi, ma se seguite alla lettera la filosofia di Ezio non sbaglierete mai!! Ciao, buon anniversario Maestro!!!!!
fonte ezio lucchesi